Pubblicita'
Pubblicita'

Titoli azionari sanitari da mettere nel portafoglio come difensivi

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 25, 2022, 07:57 UTC

I titoli azionari sanitari sono da mettere nel portafoglio come difensivi? Ecco cosa ci spiegano gli analisti a tal proposito.

titoli azionari sanitari

I titoli azionari sanitari sono da considerare dei difensivi per via del fatto che la spesa legata al settore non è determinata da fattori economici ciclici, ma da tendenze strutturali di lungo termine che impattano sulle società.

Una di queste tendenze è, ad esempio, l’innalzamento dell’età media in Europa e in molte altre nazioni Occidentali.

Tutti i titoli azionari sanitari sono difensivi? In particolare lo sono i farmaceutici e i biotecnologici. La pandemia, dunque, non ha esaurito l’interesse per i titoli sanitari lo ha forse ravvivato.

Titoli azionari sanitari e stretta monetaria

La stretta monetaria che la Fed sta applicando negli Stati Uniti e quella che sta applicando nell’area dell’euro la Banca centrale europea (BCE), portano a concludere l’Economia del Corriere che dopo “13 anni di tassi a zero e quantitative easing” ora si prospetta una fase di normalizzazione della politica monetaria che per forza di cose ricondurrà nella norma anche i “comportamenti dei mercati”, i quali si dovranno accontentare di stagioni degli utili con redditi più contenuti.

Per tale motivo si consiglia di andare alla ricerca di titoli azionari non ciclici e capaci di generare profitto su temi secolari, quindi di lungo termine.

Azioni settore sanitario e utili stabili

Gli analisti di Candriam contattati dal Financialounge fanno notare che le azioni del settore sanitario sono storicamente tra i meno sensibili ai cicli. Ciò accade perché la spesa sanitaria è determinata da fattori non collegati ai cicli economici, le persone devono curarsi anche quando l’inflazione picchia duro o quando c’è meno lavoro, e così via.

I titoli azionari sanitari, infatti, negli ultimi 10 anni hanno messo a segno una crescita stabile.

Da non trascurare in ambito di ricerca quanto di prezioso appreso dagli istituti di ricerca farmaceutica in questi due anni di pandemia. L’unione di più centri di ricerca per combattere malattie potrebbe diventare un modello da “esportare” per focalizzarsi su altre malattie che da anni colpiscono varie fasce della popolazione.

I tantissimi fondi investiti nella tecnologia a mRNA, nei prossimi anni potrebbero portare allo sviluppo di numerosi farmaci anti-cancro, dal momento che proprio da questo settore la tecnologia è giunta.

Gli utili del sanitario battono le attese

Nell’analisi di Candriam riportata dal Financialounge, si fa notare che nel quarto trimestre del 2021 gli utili fatti registrare dalle società sanitarie quotate in Borsa e presenti nell’indice S&P 1500 health care, hanno battuto nel 77% dei casi le stime di crescita.

Anche per il 2022 si prevedono stime di crescita degli utili del +10%. E anche per i prossimi 12 mesi, il rapporto prezzo/utili delle azioni del settore sanitario resta conveniente rispetto al mercato generale.

Aggiungiamo che bisogna ovviamente sapere scegliere e che non tutti i titoli azionari sanitari sono destinati a performare bene, ce ne sono alcuni che non hanno beneficiato neppure dei rialzi di questi anni pandemici e sarà difficile attendersi da loro qualcosa di buono.

Come scegliere

Per scegliere le azioni del settore sanitario bisogna affidarsi ai successi clinici. Questo in particolare quando si investe nel biotecnologico o in società che effettuano ricerca farmaceutica.

Il fallimento di una ricerca si trasferisce sul mercato in una perdita, che può essere anche importante per il titolo sanitario.

Quando, invece, un nuovo farmaco viene approvato dalle autorità preposte si prospetta una nuova crescita per il titolo.

Le ricerche interessanti

Ancora secondo Candriam, nel 2022 arriveranno risultati nel campo dell’oncologia mirata, delle malattie degenerative come l’Alzheimer e nel campo immuno-oncologico.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'