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Superciclo delle commodity: difendersi comprando queste 3 azioni

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 24, 2022, 08:31 UTC

Siamo in un Superciclo delle commodity secondo gli analisti. Ecco come approfittarne comprando i titoli azionari delle materie prime.

argento prezzo

In questo articolo:

Siamo agli inizi di un superciclo delle commodity? Sì, secondo gli analisti di Goldman Sachs, e in particolare di Jan Hatzius, che aveva previsto il rialzo dei titoli azionari legati al settore nel 2021.

Come riportato da The Mootley Fool, per l’analista di Goldman Sachs saremmo appena agli inizi di un decennio di rialzi dopo il decennio precedente in cui i titoli legati alle materie prime hanno sofferto.

La causa di questo nuovo ritrovato interesse nei confronti delle materie prime non sarebbe da imputare tutta alla pandemia e alle singolarità che ha creato. I piani economici di risposta alla crisi economica causata dalla pandemia, fanno prevedere agli investitori un decennio di ampio utilizzo delle commodity.

Ecco quindi che si corre agli acquisti per non restare fuori dalla partita e godersela in prima persona.

Se assisteremo davvero a un Superciclo delle commodity questo non possiamo saperlo se non dopo, ma se così fosse, allora ecco alcuni titoli globali che si collocano bene per trarre vantaggio dal ritrovato interesse nelle materie prime.

Si tenga presente che sono solo suggerimenti e che l’investitore potrà condurre la sua ricerca personale a caccia di altri titoli interessanti che potrebbero potenzialmente trarre beneficio dalla nuova corsa alle materie prime.

Superciclo delle commodity: 3 titoli interessanti

Per beneficiare del superciclo delle commodity, presentiamo qui 3 titoli azionari interessanti da valutare ed eventualmente aggiungere al portafoglio finanziario personale.

Una accurata ricerca, tuttavia, aiuterà l’investitore a individuarne di altri.

  • Glencore (GLNCY): quotata alla borsa di Londra, il titolo della società negli ultimi 12 mesi ha messo a segno un ottimo +63,76% e non ha perduto nulla negli ultimi giorni di sell-off delle borse mondiali. L’industria è impegnata nella produzione di zinco, rame, nickel, cobalto, carbone e una piccola esposizione nel petrolio. La porzione maggiore del suo EBITDA deriva dalla vendita del rame, metallo diventato prezioso per le auto elettriche e per molti altri usi nel settore delle rinnovabili. Non è una società ESG al momento.
  • Diamondback Energy (FANG): quotata al Nasdaq, la società estrae petrolio negli USA con la discussa tecnica estrattiva dallo scisto. In questo la società è uno dei player maggiori. In un contesto globale in cui il petrolio è balzato ai massimi da molti anni, FANG resta attuale. Grazie ad alcune scelte strategiche, la società è riuscita lo scorso anno a ridurre il grande debito da 1,3 miliardi di USD che aveva contratto.
  • Steel Dynamics (STLD): quotata al Nasdaq, la società è nata nel 1993 e produce forni ad arco elettrico che utilizzano rottami metallici riciclati con le ultime tecnologie. L’azienda si posiziona così in un contesto molto energivoro e inquinante, con forni capaci di abbattere i consumi e di migliorare i parametri ambientali delle acciaierie. Eccetto che nel 2020, l’industria ha mantenuto un egregio cash flow. Rispetto agli 1,2 miliardi di dollari di free cash flow generati fino al 2020, ora la società è giunta a 2,3 miliardi e conta di salire a 3,3 miliardi di free cash flow. Il titolo è calato del 21,49% negli ultimi tre mesi e del 15,5% da inizio anno.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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