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SMIC, Trump pensa blacklist produttore di chip cinese

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 6, 2020, 08:32 UTC

SMIC, Trump pensa al blacklist del grande produttore di chip e semiconduttori cinese. Un ban per colpire indirettamente Huawei.

smic

La guerra (fredda) commerciale tra gli Stati Uniti d’America e la Cina non accenna a diminuire. Se da un lato le due potenze affermano di voler proseguire il dialogo e di voler portare avanti la prima fase dell’accordo firmato a gennaio, dall’altra gli USA applicano una linea decisamente dura nei confronti delle imprese cinesi.

Non bastava il ban di Huawei, non bastava il ban di TikTok e di altri social media cinesi dagli USA, adesso il Dipartimento della difesa discute la possibilità di imporre alla Semiconductor manufacturing international corporation (SMIC) cinese di non poter più approvvigionare il mercato americano con i suoi chip e di non poter ricevere più merci provenienti dagli Stati Uniti.

In buona sostanza Trump vuole “chiudere i rubinetti” a SMIC.
Il Dipartimento della Difesa statunitense è in comunicazione con il Dipartimento del commercio per verificare la possibilità di inserire la società di semiconduttori cinesi nella blacklist.

Perché Trump ha paura di SMIC

La Cina è dal punto di vista tecnologico la maggiore competitor degli USA, e SMIC è visto come il nemico numero uno delle società americane produttrici di chip.

SMIC in Cina è il player principale nella produzione di chip e di semiconduttori, è la società su cui la Cina punta per espandersi a livello globale.

Ma l’espansione di SMIC è vista come una minaccia per le corrispettive USA, perché queste ultime potrebbero trovarsi impossibilitate a esportare in Cina alle altre società. In pratica, SMIC potrebbe soddisfare da sola tutte le esigenze interne della Cina, rendendola autonoma, e le imprese statunitensi non avrebbero più sbocco per i loro semiconduttori.

Sono ormai 275 le società cinesi inserite nella blacklist e SMIC si potrebbe presto aggiungere alla lista.

Huawei sempre più sotto pressione

Anche Huawei Technologies potrebbe subire ulteriori pressioni e limitazioni, non permettendo più al colosso cinese di approvvigionarsi di chip negli USA.

In pratica si vuole impedire a Huawei di ottenere semiconduttori senza una licenza speciale.

Da considerare che SMIC è anche uno dei produttori di Huawei.

Una pressione internazionale

Ma la strategia degli USA è quella di fare pressione anche su altri partner internazionali, e in particolare europei, chiedendo loro di non comprare da Huawei e di escluderla da qualsiasi gara tecnologica (5G, wifi, ecc.).

TikTok non sarà la sola

L’amministrazione Trump ha vietato a chiunque di fare transazioni con ByteDance, la società che gestisce la app TikTok.

Questo avveniva il mese scorso. Ma ora Trump è deciso a escludere ulteriori applicazioni che secondo la sicurezza interna pongono dei problemi di sicurezza nazionale.

Non sono ancora noti i nomi delle applicazioni cinesi che saranno bloccate negli Stati Uniti.

Il problema è sempre lo stesso, gli USA temono che la Cina usi le sue imprese tecnologiche per carpire informazioni dai cittadini statunitensi.
Ma gli USA riusciranno a contrastare davvero la Cina. Altri mercati interessanti crescono e non solo in Asia, anche in America Latina, e non va dimenticata l’Africa, che al netto dei suoi problemi cresce.

Poi c’è l’Europa, che se Trump dovesse essere rieletto per altri 4 anni, potrebeb diventare ancora più insofferente alle imposizioni USA e costringere gli Stati dell’UE a orientarsi sempre più verso il Sol Levante.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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