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Shiba Inu (SHIB): +310% in Pochi Giorni Nonostante l’Abbondanza di Offerta

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Oct 14, 2021, 18:31 UTC

A sostenere SHIB ci sono l'India, le piattaforme di scambio e... Elon Musk

shiba inu (shib)

L’unico memecoin che sia riuscito ad offuscare recentemente la popolarità di Dogecoin è lo Shiba Inu (SHIB). Le quotazioni di questa altcoin hanno sorpreso persino la smaliziata comunità degli operatori, che ormai si sono fatti il callo alle impennate stratosferiche tipiche di questo mercato. Il rally di Shiba Inu è durato per settimane e, in particolare, negli ultimi quindici giorni ha accumulato continui guadagni spingendo la crypto fino alla 12a posizione delle classifiche di capitalizzazione rilasciate da CoinBase. L’aumento dei prezzi in questo breve lasso di tempo è stato pari al 310%.

Il Ruolo dell’India nella popolarità di SHIB

Questo rapido incremento sia della popolarità che del prezzo di SHIB ha indotto anche il più antico exchange di criptovalute indiano, ZebPay, ad aggiungere Shiba Inu al suo elenco di offerte. L’affezione dell’India nei confronti di Shiba Inu era cominciata non molti mesi fa, ma si presume che il Paese asiatico sia in larga misura responsabile dell’aumento esponenziale della popolarità di questa moneta, almeno sin dallo scorso maggio. Ricordiamo infatti che, proprio quando l’India stava soffrendo per una devastante seconda ondata di coronavirus, il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin aveva donato una grande quantità di SHIB per sostenere il paese nella sua lotta.

E’ da ricordare che Buterin aveva ricevuto in dono proprio lo scorso maggio il 50% della fornitura totale di SHIB, una mossa che all’epoca aveva ampiamente disapprovato. Aveva quindi deciso di donare il 10% del totale degli SHIB, valutati all’epoca oltre $ 1 miliardo, all’India, e di distruggere il restante 90% in suo possesso. Il mercato reagì molto negativamente, tanto che il controvalore della crypto si ridusse complessivamente di un 50%. Subito dopo, però, WaxirX lanciò il token sulla sua piattaforma garantendone un immediato aumento di popolarità. WaxirX è il più grande mercato virtuale di scambio di criptovalute indiano ed uno dei maggiori a livello globale, con alle spalle un esercito di oltre 100 milioni di utenti iscritti solo in India. Non desta quindi stupore che anche ZebPay abbia deciso di seguire altri importanti exchange quotando SHIB, per poter sfruttare il suo exploit ed ampliare la sua base di utenti che da qualche tempo figurava in diminuzione.

Poiché il Covid Relief Fund indiano aveva subito convertito tutti i proventi delle donazioni in stablecoin, Shiba Inu ha inevitabilmente patito delle difficoltà nel riconquistare la sua posizione fra le valute più scambiate. Un aiuto in questo senso è arrivato ultimamente anche dai tweet del famoso sostenitore dei memecoin Elon Musk, ma è soprattutto la recente quotazione da parte dei principali exchange globali come Coinbase e Binance ad aver svolto in questa faccenda un ruolo importante. L’analisi di mercato di ZebPay ha anche evidenziato alcune delle pietre miliari che SHIB è riuscita a conquistare nel (finora) breve tempo della sua esistenza, prima di tutte il superamento del suo “nume ispiratore” Dogecoin, sia in termini di rendimenti mensili che di capitalizzazione di mercato.

Esiste ancora un unico vero problema

Su questo contesto idilliaco rimane tuttavia pendente la spada di Damocle dell’eccessiva quantità di token SHIB esistenti. Si tratta di un problema a cui lo stesso Buterin aveva cercato di porre rimedio “bruciando” il 90% di valuta in suo possesso. Per una comprovata legge di mercato, un’eccessiva offerta danneggia il prezzo e gli impedisce di sperimentare quotazioni più alte. La rete che sta dietro a Shiba Inu ha ovviamente già iniziato a lavorare su questo problema. I suoi sviluppatori hanno recentemente annunciato una partnership con NowPayments.io per distruggere una certa percentuale di token SHIB ad ogni transazione. Questa mossa è stata tuttavia criticata dalla comunità poiché il processo necessiterebbe di anni epr eliminare una quantità significativa di token. E’ stato quindi suggerita l’ipotesi di una masterizzazione manuale per ridurre il numero di SHIB in circolazione.

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