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Prezzo del barile, guerra in Ucraina segna destino del prezzo

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 15, 2022, 08:23 UTC

Il prezzo del barile è intrappolato nella guerra in Ucraina, la quale segna il destino del prezzo del petrolio. Ma tra il 2023 e il 2024 tutto cambierà.

Prezzo del barile

In questo articolo:

Il prezzo del barile è intrappolato nelle dinamiche della guerra non provocata in Ucraina. Nel breve periodo a dettare il prezzo del greggio è la dinamica che include le sanzioni dell’Occidente alla Russia, la minaccia di Vladimir Putin di vendere al solo mercato asiatico il suo petrolio e il gas, e infine le reazioni dell’OPEC.

Secondo gli analisti di Morningstar, il prezzo del barile resterà elevato per almeno i prossimi mesi se non per tutto il 2022. Sul più lungo periodo, tuttavia, bisogna tenersi pronti ad un cambio di scenario anche molto deciso che ora analizziamo nel dettaglio.

Prezzo del barile, alto ancora per molto?

Fin tanto che l’Europa resterà nella trappola che Putin gli ha teso nell’ultimo decennio, quindi, fino a quando gli Stati europei non saranno in grado di sostituire il petrolio russo, anche il mercato dell’oro nero fibrillerà con risalite decise del prezzo del petrolio.

In particolare è il prezzo del Brent a soffrire di più rispetto a quanto avviene in Europa, mentre il prezzo del Wti risponde maggiormente alle scelte degli Stati Uniti (lo abbiamo visto bene quando Biden ha annunciato l’immissione in mercato di 1 milione di barili al giorno dalla riserva strategica).

La Russia ha ridotto i suoi volumi di vendita e questo sta avvenendo in particolare perché le società petrolifere occidentali si sono auto-sanzionate. Cioè sin dall’inizio del conflitto le società petrolifere Occidentali hanno scelto autonomamente di non acquistare il petrolio russo e anche di disinvestire dalla Russia.

Sul petrolio, di fatto, il “ban” al greggio russo da parte dell’Occidente già c’è da settimane.

L’OPEC non è intervenuta a favore dell’Occidente e questo era prevedibile, i produttori OPEC si avvantaggiano in queste situazioni per drenare più soldi dai paesi importatori.

Lo scenario cambierà

Se questo è lo scenario attuale, Morningstar fa notare che il prezzo del barile subirà un cambiamento tra il 2023 e il 2024.

Lo scenario cambierà e il prezzo del petrolio scenderà decisamente sotto i 100 dollari, a condizione che si verifichino le seguenti circostanze:

  • accordo sul nucleare iraniano;
  • aumento dell’offerta dagli Stati Uniti;
  • ripresa della produzione OPEC.

L’accordo sul nucleare iraniano farà cadere l’embargo sul petrolio dell’Iran, attualmente vigente in Occidente per volere degli Stati Uniti (di Trump in particolare).

Con l’accordo previsto tra la fine di quest’anno e gli inizi del 2023, il mercato del petrolio si sbilancerà sul lato dell’offerta superando la domanda.

Nel 2024, poi, è previsto il pieno ritorno alla normalità produttiva degli Stati Uniti e di tutti i paesi dell’OPEC. Altri due fattori che aumenteranno l’offerta superando ulteriormente la domanda.

Attenzione all’escalation

Se questo è lo scenario con le conoscenze attuali, tutto potrebbe cambiare in caso di escalation in Ucraina.

La Russia è militarmente in difficoltà, questo è sotto gli occhi di tutti. Il ritiro dal nord dell’Ucraina è dovuto a una analisi militare fallimentare che ha costretto l’esercito russo a ritirarsi per riorganizzarsi meglio.

La Russia ha appena perso una nave importante per motivi non chiariti e non è detto che riesca davvero a sfondare nel Donbass, l’Ucraina continua a difendersi strenuamente e ottenendo risultati anche sorprendenti.

In questo scenario, Vladimir Putin potrebbe fare ricorso ad armi ancora più letali per ottenere risultati militari. La Nato resterà ancora a guardare? Negli USA ci sono segnali chiari che il loro tono sta salendo, lo si vede dalle armi promesse o inviate negli ultimi giorni.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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