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Oh, che notte per i trader del mercato valutario! La volatilità raggiunge livelli storici

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jun 24, 2016, 10:03 UTC

Con i risultati del referendum sulla Brexit, la mattinata di venerdì vede i mercati colpiti da volatilità a livelli storici. Mentre scriviamo, è stato

Oh, che notte per i trader del mercato valutario! La volatilità raggiunge livelli storici

Con i risultati del referendum sulla Brexit, la mattinata di venerdì vede i mercati colpiti da volatilità a livelli storici. Mentre scriviamo, è stato scrutinato il 63% dei voti e i favorevoli al recesso sono in testa con il 51,2% contro il 48,4% dei sostenitori della permanenza. Tuttavia, gli europeisti guadagno costantemente voti dopo il conteggio delle aree maggiormente favorevoli al recesso. Alle 00:30 orario di Greenwich, con il risultato finale previsto dopo cinque ore, la sterlina crolla di 835 punti, toccando quota 1,4042 con un ribasso del 5,61%.

Il dollaro ha guadagnato 171 punti per raggiungere quota 95,04, mentre l’attività dello yen è stata scarsa. L’oro è aumentato di 21$ per venire negoziato a quota 1284,10.

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La tensione del mercato è elevatissima. La volatilità è si è diffusa dalle valute alle borse, dall’Australia a Tokyo, dove gli indici si sono mossi in ribasso dall’apertura.

A metà della mattinata asiatica, il Nikkei perdeva l’1%, lo S&P ASX cedeva circa il 2% e Hong Kong, che aveva appena aperto, scendeva dell’1,8%. In Cina, lo Shanghai Composite è stato caratterizzato da turbolenza, infine apprezzandosi dello 0,2%.

Tutta l’attenzione si è concentrata sulla sterlina, balzata ai massimi annuali dopo la chiusura dei  seggi nella notte di giovedì, per poi crollare a seguito del voto ampiamente favorevole al recesso dall’UE dato da un importante distretto della Gran Bretagna nordorientale. Nelle prime ore della sessione asiatica, la sterlina perdeva circa il 4% contro il dollaro.

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Lo yen, considerato una valuta rifugio, si è apprezzato dell’1,4% sul dollaro.

Stephen Innes, trader senior di Oanda Asia Pacific, ha commentato l’andamento del mercato: “Non abbiamo mai assistito a niente del genere in passato.”

Con la moneta unica europea che scende ai minimi recenti, il cambio euro/sterlina guadagna 285 punti per raggiungere quota 0,7936. La coppia EUR/USD viene negoziata a quota 1,1141, in ribasso di 242 punti.

Secondo Takashi Hiratsuka, leader di un gruppo di trading presso l’ufficio di gestione delle attività di Resona Bank, uno yen in netto rialzo al di sopra dei 100¥ per dollaro potrebbe portare la Banca del Giappone a prendere nuove misure espansive, ma probabilmente senza un intervento diretto del ministero delle Finanze nipponico con una vendita di yen.

L’ultima contrattazione ha visto lo yen, già sceso a quota 106,87 durante la sessione, venire negoziato a 104,04 yen per dollaro.

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Le valute rischiose si sono mosse in ribasso, come il dollaro australiano che ha recentemente perso l’1% sul dollaro statunitense per venire negoziato a quota 0,7538. Sull’Aussie, lo yen è sceso oltre i minimi delle ultime tre settimane di quota 80,40. La valuta nipponica si è avvicinata ai minimi degli ultimi due mesi di quota 76,78 contro il kiwi e ha toccato i minimi degli ultimi dieci giorni a quota 83,48 contro il dollaro canadese, cedendo dai precedenti massimi di rispettivamente quota 74,68 e 81,20 (massimo degli ultimi due giorni). Al ribasso, lo yen potrebbe trovare supporto intorno a quota 82,00 contro l’Aussie, 78,00 contro il kiwi e 84,00 contro il loonie.

Il dollaro australiano, spesso oggetto di forti vendite durante i periodi di tensione sul mercato, si è mosso in netto ribasso contro il dollaro e lo yen, perdendo più di un centesimo per venire negoziato a quota 0,7533. Contro lo yen, l’Aussie è tornato al di sotto di quota 79,00, invertendo la tendenza dagli 81,61 yen. Robert Rennie, capo stratega per le valute della Westpac di Sidney, afferma: “C’è grande nervosismo sul mercato e credo che andrà così finché non avremo i risultati definitivi del referendum sulla Brexit.”

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