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L’incerto Futuro dell’Italia Impatta su Tutto il Mondo: Forti Sbalzi dall’America all’Asia

Da:
Alberto Ferrante
Aggiornato: May 30, 2018, 11:50 UTC

Dopo la scelta del Presidente Mattarella, la situazione italiana entra prepotentemente nell'Agenda del G7 finanziario in Canada. Intanto, l'Ocse prevede un rallentamento nella crescita italiana e auspica una riforma del sistema di tassazione. I mercati esteri subiscono pesantemente le conseguenze della crisi politica italiana, soprattutto in Asia e in America.

Italia Europa

Come nella più classica delle tragedie shakespeariane, l’Italia si è trovata, negli ultimi giorni, schiacciata tra due fuochi: da un lato, un ministro dell’economia che incarna il pensiero antieuropeista dei vincitori delle elezioni, dall’altro un veterano del fondo internazionale.

La situazione attuale, dopo il veto del Presidente Mattarella, vede il Paese trovarsi al centro dell’interesse internazionale, con le sue molteplici ipotesi e speculazioni.

Il debito pubblico italiano è pari al 132% del PIL, secondo solo al 180% della Grecia. Questo valore, che ha sempre, e giustamente, ricevuto massima attenzione dai governi di tutto il mondo, è stato particolarmente rilevante nella definizione dell’Agenda politica per il nuovo governo.

Ma già l’euroscetticismo registrato nella bozza M5s-Lega aveva fatto schizzare lo spread italiano oltre i 200 punti, minacciando ulteriori balzi fino a 600 o 800 punti. E si tratta solo di una delle conseguenze più immediate di un’eventuale politica antieuropeista.

In questa sede non verranno trattate valutazioni politiche, ma le conseguenze economiche di questi ultimi giorni di grave incertezza.

La notizia più recente: la situazione italiana compare nell’Agenda del G7 finanziario in Canada, come annunciato da un funzionario del Tesoro americano. Stando all’Economic Outlook dell’Ocse, la crescita italiana dovrebbe rallentare fino all’1.4$ nel 2018 e all’1.1% nel 2019, contro le stime iniziali, che vedevano un PIL aumentare nei prossimi due anni, rispettivamente, dell’1.5%  dell’1.3%. I due elementi a contrarsi particolarmente saranno gli investimenti e i consumi privati. Alcune stime indicano anche un indebolimento della ripresa occupazionale e un rialzo dell’inflazione, con conseguente perdita del potere d’acquisto.

Più nello specifico, la crescita prospettata dall’Ocse sarebbe la più bassa insieme a quella del Giappone, mentre il tasso di disoccupazione si potrebbe attestare su valori prossimi all’11%, con una qualità peggiorata per via dei contratti a tempo, che rappresentano la maggior parte delle nuove posizioni lavorative.

Il tutto, a causa di un’incertezza politica che, insieme ai nuovi sviluppi della Brexit, potrebbe pressare particolarmente sull’intera Europa. L’Economic Outlook auspica quindi una riforma del sistema di tassazione e nuovi investimenti infrastrutturali, per contrastare un indebolimento della struttura economica ormai molto probabile.

Nel frattempo, nella giornata di ieri, 29 Maggio 2018, Wall Street ha perso lo 0.80%, Nasdaq lo 0.44% e S&P 500 lo 0.69%. La situazione odierna è ancora più grave, con Nasdaq che ha perso lo 0.50% e  S&P 500 in contrazione dell’1.16%.

Le principali banche d’investimento americane hanno ceduto sotto le tensioni europee, perdendo tra il 4 e il 6%.

Situazione simile anche in Asia, in cui Tokio ha chiuso in ribasso a -1.52%, ai minimi in 6 settimane, mentre Honk Kong e Shangai hanno subito una perdita dell’1.37% e del 2.21%.

L’indice FTSE Mib è ancora ballerino, con un’interessante ripresa, oggi, dell’1.65%, dopo la caduta del -2.65% registrata ieri.

Lo spread decennale italiano ha intanto segnato i 265 punti, mentre il rendimento medio del Btp decennale ha raggiunto il 3%, dall’1.7% del collocamento di aprile.

In Europa, la situazione è ancora stabile, con lievi movimenti nei principali mercati: Francoforte sale dello 0.4%, Londra dello 0.1% e Madrid recupera lo 0.3%.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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