Investire in azioni privilegiate, in questo mare di incertezze

La situazione dei mercati finanziari a livello globale si trova in un mare di incertezze, e questo perché la pandemia ha costretto i responsabili della politica monetaria e delle politiche fiscali ed economiche, a mettere in atto misure senza precedenti per sostenere tutti.

Uno shock esogeno come quello che si è abbattuto sulle economie non poteva essere affrontato diversamente, se non con immissione di ulteriori quantità di denaro, e politiche di sostegno al reddito mai viste prima.

E poi ancora il crollo e il conseguente rialzo dei mercati, che hanno in qualche modo dato vita a un breve super ciclo che ora viene considerato al suo culmine.

Ci troviamo effettivamente in una situazione al quanto strana, con prospettive di inizio ciclo perché stiamo pian piano allontanandoci dai periodi più bui della pandemia, ma con valutazioni azionarie tipiche di un fine ciclo per l’alto valore raggiunto dai titoli azionari e strutture di capitale tirate, spiegano gli analisti contattati dal Financialounge.

Cosa fare in queste condizioni? Il consiglio è di puntare sulle azioni privilegiate, anche se bisognerà assumersi qualche rischio.

Le azioni privilegiate cosa sono in breve

Le azioni privilegiate sono titoli che attribuiscono all’azionista un diritto di priorità rispetto agli azionisti ordinari, quando ad esempio si distribuiscono gli utili e anche in caso di rimborso del capitale allo scioglimento della società.

Le azioni privilegiate hanno come limite il non diritto al voto e non possono impugnare le delibere assembleari.

In poche parole le azioni privilegiate offrono maggiori privilegi e benefici sul piano economico, ma a fronte di una limitazione dei diritti amministrativi.

Si comprenderà, quindi, perché esse possono risultare interessanti per un investitore in una situazione di mercato così incerta.

I benefici delle azioni privilegiate in questa fase

Secondo gli analisti di Neuberger Berman citati dal Financialounge, le azioni privilegiate a queste condizioni di mercato potrebbero generare rendimenti dell’ordine del 10% o anche del 15%.

Quel che viene consigliato è di finanziare la crescita di società di alta qualità e con aspettative di crescita alte, e che si trovano a metà del loro ciclo di investimento.

Tali aziende hanno progetti strategici importanti da realizzare, tra cui acquisizioni di altre società più piccole, o altri progetti da finanziare in questa fase di crescita in cui le condizioni sono assai favorevoli.

I fondi e il private equity

I fondi che investono nel private equity, cioè in quel settore di società non quotate in borsa e dove le azioni sono acquistate e vendute in forma privata, cercano dei partner attraverso la vendita di azioni privilegiate.

Queste ultime sono infatti più convenienti in questo momento, rispetto alle obbligazioni corporate. E questo anche perché le azioni privilegiate non comportano un aumento di debito da mettere a bilancio, poiché le azioni non fanno debito essendo una partecipazione al capitale.

I rischi e i limiti di accesso

Per quanto riguarda i limiti di accesso, le azioni privilegiate richiedono investimenti di importo più ampio e di affidarsi a gestori patrimoniali che hanno i giusti strumenti finanziari per consentire all’investitore di esporsi in questa particolare nicchia.

Bisognerà tenere conto, però, del rischio di bassa liquidità di tali azioni e del fatto che i pagamenti delle cedole non avverranno in contanti ma “in natura”, cioè con il rilascio di altri titoli dello stesso tipo.