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Il deprezzamento dello yen spinge il Nikkei in rialzo

Da:
David Frank
Aggiornato: Nov 14, 2016, 10:03 UTC

Nella mattinata di oggi, la maggior parte dei mercati asiatici ha aperto in ribasso. Soltanto le borse giapponesi hanno dato avvio alla giornata in

Il deprezzamento dello yen spinge il Nikkei in rialzo

Nella mattinata di oggi, la maggior parte dei mercati asiatici ha aperto in ribasso. Soltanto le borse giapponesi hanno dato avvio alla giornata in rialzo, grazie al deprezzamento dello yen che ha rilanciato la fiducia. All’andamento positivo hanno contribuito anche il dati sull’economia del Giappone, risultati migliori delle aspettative.

Nella mattinata di oggi, il Nikkei 225 ha guadagnato più dell’1,5%. La pubblicazione del Pil del terzo trimestre ha mostrato che l’economia del Giappone è cresciuta del 2,2%, molto più dell’atteso 0,9%. Nelle prime ore dell’odierna mattinata asiatica, lo yen ha continuato a muoversi in ribasso. Alle 5:00 ora di Hong Kong, la coppia USD/JPY era a quota 107,69. Nella scorsa settimana, durante le elezioni presidenziali negli Stati Uniti che hanno visto la vittoria di Trump, lo yen era intorno ai 104¥.

In Australia, durante le prime ore della sessione, lo ASX 200 perdeva circa lo 0,5%. Il sottoindice dei materiali ha ceduto l’1,22%, mentre quello finanziario è sceso dello 0,8%. Nella mattinata di oggi, tutte le principali banche australiane si sono mosse in ribasso. Westpac ha perso più del 3,5% e ANZ ha ceduto l’1,22%, guidando il declino del settore bancario australiano.

Le compagnie minerarie dell’oro si sono mosse in negativo. Newcrest Mining ha perso circa il 6% e Northern Star Resources ha ceduto più dell’8,3%. Evolution Mining si è mossa in forte ribasso con il sottoindice dell’oro che continua a scendere dopo l’iniziale shock della vittoria di Trump.

Tornando al mercato valutario, l’indice del dollaro continua a muoversi in rialzo, toccando quota 99,40. Questa è la settima sessione positiva consecutiva.

L’apprezzamento del dollaro segue il balzo dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Quelli a dieci anni sono ora ai massimi da gennaio, con un rendimento del 2,1976, in rialzo dell’1,8% rispetto al periodo precedente alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. I titoli a trenta anni sono ora al 2,9843%, in aumento del 2,6% rispetto alla scorsa settimana. Il rinnovato apprezzamento del dollaro sta costringendo la Federal Reserve a fronteggiare la possibilità di un incremento dell’inflazione. Ciò comporta preoccupazione per il credito e segnala uno stress crescente dei mercati emergenti. La Fed dovrebbe innalzare i tassi alla riunione del Fomc di dicembre.

Nella giornata di ieri, la Nuova Zelanda è stata colpita da una serie di terremoti. La prima scossa è stata di 7,8 gradi della scala Richter e la seconda di 6,2. Nella mattinata di oggi, il dollaro neozelandese ha toccato il minimo a quota 0,7071 per poi risalire, alle 11:50 ora di Hong Kong, a quota 0,7096.

Secondo gli analisti, il deprezzamento dello NZD sarà di breve durata.

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