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Il deprezzamento del dollaro e il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti fanno aumentare l’oro di più dell’1%

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Nov 28, 2016, 18:25 UTC

Nella giornata di lunedì, il prezzo dell'oro negoziato sul Comex è aumentato di più dell'1%, rimbalzando dal minimo degli ultimi nove mesi e mezzo. La

Il deprezzamento del dollaro e il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti fanno aumentare l’oro di più dell’1%

Nella giornata di lunedì, il prezzo dell’oro negoziato sul Comex è aumentato di più dell’1%, rimbalzando dal minimo degli ultimi nove mesi e mezzo. La mossa è stata determinata dal deprezzamento del dollaro e dal calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, scesi dai massimi recenti. Nelle prime ore della sessione, i contratti future sull’oro con scadenza a febbraio negoziati sul Comex hanno raggiunto il massimo a 1200,00$, prima di ridiscendere a 1193,30%, aumentando di 12,20$ ossia dell’1,04%.

Secondo i trader, le cause di questo incremento sono da individuarsi nelle condizioni tecniche di ipervendita e in un calo generale dell’oro fisico nei fondi indicizzati quotati (Etf). Dal 9 novembre, il giorno successivo alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’oro fisico negli Etf è diminuito di più del 5% per toccare i 54,135 milioni di once.

L’attuale azione del prezzo suggerisce che i trader dell’oro hanno completamente apprezzato un innalzamento dei tassi da parte della Fed a dicembre, indicando che i rendimenti dei titoli del Tesoro possono avere raggiunto un picco di breve periodo.

Inoltre, i trader ritengono che la liquidazione delle posizioni, in attesa dei dati sul Pil, previsti per la giornata di martedì, e di quelli sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, che verranno pubblicati nella giornata di mercoledì, hanno costituito un ulteriore causa dell’andamento dell’oro.

Il greggio

Dopo le massicce vendite della sessione di venerdì, il prezzo del greggio ha aperto in ribasso, ma ha recuperato le perdite iniziali a metà di una giornata caratterizzata da volatilità. Dopo l’iniziale ribasso, i trader sono divenuti ottimisti circa la possibilità che l’Opec raggiunga un’intesa sulla riduzione della produzione. Tale ottimismo origina dalle dichiarazioni del ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, il quale ha affermato che Riyad intende cooperare con l’Opec per raggiungere un’intesa “accettabile da tutti.”

Nelle prime ore della sessione, il Wti con scadenza a gennaio ha toccato un minimo di 45,14$ per poi rimbalzare a 47,35$, con un rialzo di 1,29$ ossia del 2,80%. Il Brent con scadenza a febbraio è sceso a un minimo di 47,36$, ma viene attualmente negoziato a 49,35$, in rialzo di 1,11$ ossia del 2,36%.

Il dollaro e le altre valute

Nelle prime ore della sessione, i contratti future sull’indice del dollaro con scadenza a dicembre si sono mossi in ribasso per poi risalire e rimanere quasi invariati. Il dollaro è stato spinto in rialzo dal netto apprezzamento dello yen, dell’euro e delle valute legate alle materie prime, quali il dollaro australiano e la sua controparte neozelandese. L’AUD è stato sostenuto dall’aumento del prezzo del minerale di ferro. La decisa inversione del prezzo del petrolio ha esercitato pressione sul dollaro statunitense nei confronti della sua controparte canadese.

I mercati degli Stati Uniti

Il deprezzamento del dollaro e l’incertezza circa la direzione del prezzo del petrolio hanno incoraggiato quanti investono in borsa a prelevare i profitti nella giornata di lunedì dopo il forte rialzo seguito alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Gli investitori hanno, inoltre, liquidato le posizioni in vista dei dati sul Pil, previsti per la giornata di martedì, e di quelli sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, che verranno pubblicati nella giornata di venerdì, hanno costituito un ulteriore causa dell’andamento dell’oro.

La giornata di oggi è stata priva di dati economici rilevanti. Tuttavia, gli investitori continuano a seguire gli eventi legati al possibile accordo dell’Opec sulla limitazione della produzione. I principali produttori potrebbero annunciare il raggiungimento di un’intesa preliminare in qualsiasi momento prima dell’apertura del vertice del 30 novembre a Vienna.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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