Pubblicita'
Pubblicita'

Giovani investitori crescono in Italia, pandemia stimola risparmio attivo

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 3, 2021, 07:55 UTC

Giovani investitori crescono anche in Italia secondo una ricerca, infatti, la pandemia li ha stimolati al risparmio attivo.

giovani investitori

Che la pandemia abbia donato nuova consapevolezza agli italiani e in particolare alle giovani generazioni, anche sul piano degli investimenti?

Che gli italiani siano un popolo di risparmiatori è un dato di fatto incontrovertibile, come hanno certificato anche i dati della pandemia con record di risparmio accantonato sui conti correnti. Ma che gli italiani siano anche investitori questo non è affatto scontato.

Sì, perché risparmiatore non è sinonimo di investitore. Tuttavia dal recente Schroders Global Investor Study 2021 che ha intervistato 32 mila persone in 32 diversi paesi, emerge che i giovanissimi italiani tra i 18 e i 22 anni sono più propensi ad investire i soldi risparmiati, piuttosto che tenerli accantonati sul conto corrente a perdere valore nel tempo.

Giovani investitori italiani crescono

Sul piano del risparmio la ricerca mostra che i giovani tra i 18 e i 22 anni, nel 57% dei casi si sono espressi come più propensi a risparmiare dopo la pandemia, con un dato che supera la media globale, riporta il Financialounge che ha disaggregato i dati della ricerca per concentrarsi su quelli italiani.

Nella fascia tra i 18 ed i 37 anni, invece, è il 45% dei risparmiatori che ha come obiettivo aumentare il risparmio una volta terminata l’emergenza pandemica.

Se ci spostiamo sulla classe di età oltre i 38 anni, però la media di chi intende risparmiare dopo la pandemia scende al 32% contro la media mondiale del 43%.

Sul piano degli investimenti la sorpresa. I giovani tra i 18 ed i 37 anni sono nel 54% dei casi propensi ad investire almeno una parte dei risparmi, dato che sale addirittura al 71% nella fascia di età 18 – 22 anni, ovvero la cosiddetta generazione Z. Tra gli over 38 anni, invece, il dato scende drasticamente al 38%.

Italiani restano investitori prudenti

Quel che comunque emerge dal sondaggio Schroders è che gli italiani restano investitori prudenti, che non si espongono più di tanto ai rischi di mercato anche se possono strappare qualche guadagno in più.

La media del guadagno previsto dagli investitori italiani è dell’8,2%, contro una media globale dell’11,3%. Questo si traduce in una minore propensione al rischio da parte non solo dei giovani investitori, ma di tutte le classi di investitori italiani.

C’è però una diversificazione nelle attese di rendimento tra chi ha più o meno competenze finanziarie.

Chi ha conoscenze di base in media si attende una crescita dell’investimento del 5,7%, mentre chi ha conoscenze intermedie si aspetta una crescita del capitale investito del 7,4%, e chi ha competenze avanzate una crescita del 9,9%.

In conclusione, la ricerca mette in evidenza come una maggiore educazione finanziaria degli italiani potrebbe far recuperare a questi ultimi, trasformandoli in investitori più fiduciosi. Anche se perdere la prudenza non sarebbe un merito.

A livello globale sono gli statunitensi a confermarsi gli investitori più aggressivi, quelli più propensi a mettere in gioco il loro capitale pur di ottenere di più in futuro.

Gli statunitensi nei prossimi 5 anni si attendono un ritorno sul capitale investito del 12,5%.

Avranno ragione loro? Le premesse forse ci sono, forse.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'