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ETF, gli investitori preferiscono quelli azionari agli obbligazionari. Ecco perché

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 19, 2021, 07:31 UTC

Focus sugli ETF, gli investitori preferiscono quelli azionari agli obbligazionari e fanno aumentare la quota di ETF ESG nei portafogli finanziari.

etf

Un primo bilancio della raccolta sui fondi negoziati in borsa (ETF) nel 2021 l’ha fatta Amundi ETF, secondo cui gli ETF hanno raccolto 803 miliardi di euro in asset under management. Gli Stati Uniti primeggiano alla grande con l’80% del totale pari a 638,5 miliardi di euro. L’Europa, invece, rappresenta soltanto il 16% (126 miliardi di euro) e ancora meno l’Asia con meno del 5% (38,3 miliardi di euro).

Tra gli exchange traded fund più gettonati, quelli legati agli indici azionari che hanno catalizzato 595 miliardi di euro di raccolta sul totale riversato negli ETF nei primi nove mesi del 2021, scrive il Financialounge.

202 miliardi di euro sono invece confluiti nel reddito fisso: dato che riguarda i primi sei mesi dell’anno.

Indici azionari ed ETF

Gli investitori prediligono l’azionario come dicevamo, ma attraverso gli indici di borsa e quindi comprano quote di ETF legati ad indici azionari.

Solo in Europa, nei primi nove mesi dell’anno, 92,3 miliardi di euro sono fluiti negli ETF azionari. Gli investitori europei hanno preferito gli ETF su indici azionari mondiali che hanno raccolto 44,4 miliardi di euro. Seguono gli indici azionari del nord America con 25,7 miliardi di euro e i mercati emergenti con 7,9 miliardi di euro di raccolta.

ETF ESG sempre più preferiti

Non sappiamo se davvero gli strumenti finanziari ESG (Environmental, social and corporate governance) saranno la soluzione per migliorare la qualità della vita sulla Terra e ridurre gli effetti dell’emergenza climatica, tuttavia gli investitori ci credono sempre più ed investono con quote crescenti.

I flussi di investimenti negli ESG sono stati pari a 44,1 miliardi di euro, e a primeggiare sono sempre gli ETF dell’America del nord.

In generale se si guarda all’allocazione di investimenti negli ETF negli indici nordamericani, nei primi nove mesi del 2021 il 64% è confluito in ETF ESG. Questi ultimi nel mercato mondiale hanno rappresentato una quota del 31%, mentre nei mercati emergenti la quota è salita al 55% delle allocazioni.

Bisogna, però, fare molta attenzione al greenwashing finanziario poiché i criteri ESG sono principalmente autoregolamentati e il corpus normativo e quindi vincolante è ancora in via di sviluppo.

ETF obbligazionario

Gli ETF obbligazionari sono cresciuti con una allocazione pari a 30,6 miliardi di euro in Europa. La preferenza è ricaduta sulle obbligazioni societarie e meno sul debito governativo che rende molto poco o nulla. La ricerca di reddito fisso che sale, tuttavia, denota una certa preoccupazione da parte degli investitori spaventati dall’inflazione in Europa come negli Stati Uniti.

Il debito pubblico cinese è in contro tendenza con 7,7 miliardi di capitali attratti, ma i dati non sono aggiornati alla situazione dell’immobiliare e bisognerà quindi vedere cosa accadrà in questi ultimi mesi dell’anno in Cina.

Anche nell’obbligazionario la quota degli investimenti negli ESG è aumentata calamitando 14 miliardi di euro e il 46% del totale. 5,4 miliardi sono andati nelle obbligazioni corporate ESG degli USA e 2,9 miliardi in quelle dell’area dell’euro.

Appare chiaro, in definitiva, come sia in corso una transizione verso gli investimenti ESG e gli ETF siano in prima linea. Quale il beneficio per la transizione ecologica lo vedremo nei prossimi decenni.

 

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Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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