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Esposizione dei fondi europei alla Russia come stanno le cose?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 27, 2022, 09:14 UTC

L'esposizione dei fondi europei alla Russia come pregiudica i nostri portafogli finanziari? Cerchiamo di capirlo insieme attraverso questa analisi.

Esposizione dei fondi europei alla Russia

Se da un lato è vero che la Russia nel suo complesso, tra attività di imprese statali e imprese private, ha una importante esposizione di capitali e altri asset in Europa, è anche vero che gli stessi fondi europei hanno investito nel mercato russo.

Basti vedere di quanto sono crollati gli indici della Borsa di Mosca tra il 23 e il 24 febbraio per comprendere che in quel tracollo senza precedenti c’è stato anche il fuggi, fuggi generale dei capitali esteri impegnati in titoli azionari quotati al Moex.

Vediamo, allora quanto sono esposti i fondi europei al mercato russo e come stanno le cose per gli investitori.

Esposizione dei fondi europei alla Russia

Bisogna partire da un dato di fatto, i fondi comuni specializzati sulla Russia e il suo mercato interno sono un prodotto di nicchia e ciò significa che sono in pochi quelli che hanno asset direttamente esposti al solo mercato russo.

In molti casi, inoltre, proprio perché prodotti di nicchia è difficile che un investitore abbia allocato in essi tutto o gran parte del proprio portafoglio finanziario.

Questo è un discorso che può valere sia per l’investitore che personalmente si gestisce il portafoglio titoli e investe di sua iniziativa in più mercati, ma anche per quegli investitori che agiscono con una “logica” più da risparmiatori e che per questo si sono affidati al risparmio gestito da banche o altri intermediari finanziari.

Anche per questi ultimi, cioè per chi ha affidato a terzi la gestione e la crescita del suo portafoglio può essere garantito dal fatto che le strategie europee di investimento in Russia sono a bassa attività, solo una piccola percentuale viene allocata in Russia, ma anche in Ucraina.

Morningstar, ha fornito dei dati concreti sulla situazione dell’esposizione dei fondi europei alla Russia.

Al 31 gennaio 2022, le azioni russe rappresentavano appena lo 0,27% degli asset europei presenti nei fondi e negli ETF. Tradotto in soldoni, 32,8 miliardi di euro su una massa monetaria pari a 12 mila miliardi di euro di patrimonio totale gestiti dai fondi a lungo termine.

Sempre Morningstar, ha fornito un elenco di fondi che sono maggiormente esposti all’azionario della Russia. L’elenco aiuterà l’investitore a controllare se nel suo paniere tale fondo è presente o meno.

  • Invesco Emerging European Fund (UK) (75% di esposizione).
  • PineBridge Emerging Europe Equity (68%).
  • Templeton Eastern Europe Fund A Acc (68%).
  • NESTOR Osteuropa Fonds B (65%).
  • JPM Emerging Europe Equity Fund A Acc (65%).
  • East Capital Eastern Europe C (65%).
  • Deka-ConvergenceAktien CF (64%).
  • Danske Invest Eastern Europe A (64%).
  • Raiffeisen-Osteuropa-Aktien A (64%).
  • UniEM Osteuropa A (63%).

Da inizio anno le perdite per questi fondi vanno dal -25% del primo in elenco, al -16% dell’ultimo in elenco. Con dati riferiti al 24 febbraio.

Vanno poi considerati i fondi attivi e passivi dedicati ai mercati emergenti, dove è presente una certa esposizione alla Russia.

Si pensi ad esempio ai fondi legati all’indice MSCI Emerging Markets, o ai grandi fondi indicizzati ai mercati emergenti di iShares e Vanguard. In questi ultimi due casi l’esposizione è del 3%.

Se, però, guardiamo ai fondi emergenti europei e non globali, qui l’esposizione è più alta. Lo Schroder ISF Emerging Europe ha una esposizione del 60% alla Russia e 740 milioni di euro lì allocati.

Per i prossimi anni lo scenario potrebbe costringere ad escludere quei fondi che investono in Russia, per molteplici motivi: economici e non solo. L’esposizione dei fondi europei alla Russia potrebbe quindi calare.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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