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Cryptovalute: Per l’FMI Se Non Le Puoi Vietare le Devi Disciplinare

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Dec 16, 2021, 19:50 UTC

Il Fondo Monetario pungola gli Stati per una regolamentazione comune

solana criptovalute

Il boom delle cryptovalute a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni ha fatto scattare la molla della regolamentazione in molti Stati. Fra regole obsolete e difficoltà di aggiornamento dei legislatori, si sta ovunque cercando di sbrogliare l’intricata matassa per disciplinare finalmente l’industria digitale.

Viene da sé che gli approcci normativi cambiano da Paese a Paese e, prevedibilmente, sono intrinsecamente legati alle peculiarità delle diverse economie. Il Fondo Monetario Internazionale, tuttavia, sta consolidando la sua insistenza verso l’adozione di un quadro normativo condiviso a livello mondiale.

Le Proposte del FMI

Il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath, ha recentemente lanciato una proposta-quadro per offrire una soluzione politica globale alla gestione del comparto delle valute digitali.

Si osserva innanzitutto che “nessun singolo Paese può risolvere questo problema da solo” a causa della facilità con cui le cryptovalute possono essere negoziate offshore. “C’è urgente bisogno di politiche internazionali condivise al riguardo”, ha aggiunto Gopinath. L’economista, parlando in India a un evento organizzato dal National Council of Applied Economic Research (NCAER), ha sostenuto che l’introduzione di questo tipo di valute rappresenta una sfida in particolare per le economie emergenti.

Sembrerebbe che le cryptovalute siano più attraenti per i mercati emergenti rispetto alle economie sviluppate. Tuttavia, i mercati emergenti hanno controlli sui tassi di cambio e controlli sui flussi di capitale, e le cryptovalute finiscono per avere un impatto anche su questo”.

Non è Così Semplice Vietare le Crypto

Gopinath ha riconosciuto gli ostacoli pratici che emergono dal decentramento della tecnologia blockchain, come ad esempio il fatto che diviene virtualmente impossibile per uno Stato vietare la diffusione e lo scambio di token.

Di qui la necessità di insistere per una rapida regolamentazione del settore, considerata l’enorme capitalizzazione complessiva acquisita in un tempo relativamente breve dal crypto-spazio. Soprattutto, Gopinath sottolinea il bisogno per la comunità economica globale di trovare leggi simili a quelle che si applicano già ora ad altre attività di investimento finanziario.

Il decentramento delle risorse crittografiche è un aspetto che richiede un approccio politico comune secondo Gopinath, che ha affermato: “Non si possono vietare veramente le cryptovalute perché molti scambi sono offshore e quindi non soggetti alle normative di un particolare Paese.”

Il Caso Binance, Multinazionale Senza Sede

E’ stata proposta come esempio la vicenda di Binance, uno dei più grandi scambi di cryptovalute al mondo, che continua a operare in tutti gli Stati senza disporre di alcuna sede fisica. Ciò ha finito per mettere nei guai l’azienda in numerosi Paesi, i quali pretendono che l’exchange si conformi alle regole di ognuno, mostrando quasi una concertazione nei loro sforzi per contenere Binance.

I commenti di Gopinath sono arrivati ​​pochi giorni dopo che l’FMI aveva pubblicato un blog dettagliato per incentivare un approccio globale “completo, coerente e coordinato” alla regolamentazione delle cryptovalute. Gli elementi fondamentali di questo quadro includerebbero l’autorizzazione per i fornitori di servizi di crypto-asset, oltre alla definizione di quali siano i requisiti per i broker di cryptovalute, requisiti che si vorrebbero il più possibile simili a quelli già definiti per i mercati tradizionali.

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