Pubblicita'
Pubblicita'

Inflazione in Cina, tariffe e guerre dei prezzi: prospettive offuscate e Hang Seng in calo per il rischio di guerra commerciale per procura

Da
Bob Mason
Tradotto con IA

Tradotto con IA

Questo articolo è stato originariamente redatto in inglese ed è stato tradotto utilizzato l'AI allo stato dell'arte di FX Empire. Ci assicuriamo che le più precise terminologie finanziarie siano preservate per manteenre l'accuratezza e l'affidabilità dell'articolo originale. Sebbene le nostre traduzioni siano precise, alcune minuzie linguistiche potrebbero differire leggermente. Accogliamo con piacere il tuo feedback sulle nostre traduzioni. Per favore, invia qualsiasi commento o suggerimento al nostro <a href="mailto:helpdesk@empire.media">team di traduzione</a>
Aggiornato: Jul 9, 2025, 02:44 GMT+00:00

Punti Principali:

  • Il CPI cinese è aumentato dello 0,1% su base annua a giugno, ma le preoccupazioni per la deflazione persistono poiché il PPI è diminuito del 3,6%, segnale di una domanda debole.
  • L'Indice Hang Seng è sceso dello 0,70% a causa delle tensioni tariffarie e dei deboli dati manifatturieri, segnalando l'incertezza degli investitori.
  • L'AUD/USD è sceso dopo i dati sull'inflazione in Cina ma ha reagito, mentre le notizie commerciali rimangono decisivi per l'andamento.
Inflazione in Cina

Le pressioni inflazionistiche in Cina ritornano mentre gli Stati Uniti puntano sui trasbordi dall’Asia

L’aumento delle tariffe e il calo dei prezzi di fabbrica riaccendono le preoccupazioni di deflazione in Cina. L’economia cinese è stata al centro dell’attenzione poiché l’amministrazione statunitense ha preso di mira i tentativi di eludere le tariffe USA. Le tendenze dell’inflazione e dei prezzi alla produzione hanno inviato segnali contrastanti, evidenziando tuttavia un ambiente di domanda in rallentamento e pressioni sui prezzi in intensificazione.

I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1% su base annua a giugno, dopo un calo dello 0,1% a maggio, ma sono diminuiti dello 0,1% su base mensile. I prezzi alla produzione dipingevano un quadro della domanda più cupo, con un calo del 3,6% su base annua a giugno, a seguito di una diminuzione del 3,3% su base annua a maggio.

Le tendenze dei prezzi a giugno erano in linea con i dati compositi PMI di Caixin, in cui un indebolimento della domanda estera ha alimentato la concorrenza interna e le guerre dei prezzi. Le guerre dei prezzi potrebbero ulteriormente incidere sui profitti aziendali, sul sentiment dei consumatori, sul mercato del lavoro e sulla spesa interna.

Maggiori informazioni nel nostro calendario economico

Reazione del Mercato al Rapporto sull’Inflazione in Cina

L’Indice Hang Seng è sceso al minimo di 23.975 all’apertura. Le tensioni tariffe e le notizie commerciali hanno contribuito alla retrazione, lasciando l’indice in calo dello 0,70% a 23.977.

Indice Hang Seng – Grafico a 5 minuti – 090725

Nel mercato dei cambi, l’AUD/USD ha raggiunto un massimo pre-rapporto inflazionistico di $0,65311 prima di scendere al minimo di $0,65192. Tuttavia, in risposta ai dati, la coppia è scesa al minimo di $0,65252 per poi riprendersi fino a $0,65342. Al momento della stesura, l’AUD/USD era in rialzo dello 0,06% a $0,65341.

AUD/USD – Grafico a 5 minuti – 090725

Tuttavia, gli sviluppi commerciali rimangono cruciali per le tendenze a breve termine dell’AUD/USD. Considerando che la Cina rappresenta un terzo delle esportazioni australiane, il dollaro australiano resta sensibile ai dati economici cinesi e alle notizie sul commercio USA-Cina. Durante la conferenza stampa di martedì (8 luglio), il Governor della RBA, Michele Bullock, ha sottolineato l’importanza degli sviluppi commerciali e delle misure di stimolo di Pechino, dichiarando:

“Per quanto riguarda le tariffe, ci sarà un impatto, che in parte spingerà le previsioni deflazionistiche, ma l’effetto sull’Australia sarà probabilmente meno severo che sugli Stati Uniti. I termini commerciali con la Cina rimangono cruciali. Se la Cina dovesse rafforzare la propria economia con uno stimolo fiscale, ciò potrebbe attenuare l’impatto delle tariffe sull’economia australiana.”

Prospettive: dati commerciali e sviluppi nel commercio

Sabato 12 luglio saranno esaminati i dati commerciali dalla Cina. I mercati continuano a valutare l’impatto delle tariffe sulla domanda.

Gli economisti prevedono che le esportazioni aumenteranno del 5,5% su base annua a giugno, rispetto al 4,8% di maggio, e che le importazioni cresceranno del 2,5% (maggio: -3,4%). Sebbene termini commerciali più favorevoli possano dare sollievo ai mercati, le ultime mosse tariffarie dell’amministrazione statunitense potrebbero mettere in discussione le speranze di un recupero della domanda per i beni cinesi.

La scorsa settimana, il Vietnam ha accettato una tariffa del 20% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Gli USA hanno anche imposto un’imposta del 40% sui trasbordi. La tariffa del 40% potrebbe influenzare gli sforzi della Cina per evitare le tariffe statunitensi. Il 7 luglio, il presidente Trump ha annunciato una tariffa del 32% sull’Indonesia, segnalando una potenziale guerra commerciale per procura con la Cina.

A maggio, le esportazioni della Cina verso l’Indonesia e il Vietnam sono aumentate rispettivamente del 25% e del 30% su base annua. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 43%, mentre le esportazioni totali sono cresciute del 4,8%.

Una guerra commerciale per procura potrebbe intensificare la concorrenza, incidendo ulteriormente sui prezzi e sui profitti aziendali.

Scopri le strategie per orientarti nelle tendenze di mercato di questa settimana qui.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

Pubblicita'