Cardano (ADA), l'incremento del 10% del block size (ulteriore) è un beneficio per il prezzo della criptovaluta? Analisi fondamentale.
Di recente Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, ha annunciato che la blockchain del progetto subirà un ulteriore incremento del 10% del block size (ne aveva già subito uno dell’11%), cioè delle dimensioni del blocco. Il tutto avverrà attraverso un aggiornamento che nell’ecosistema non dà mai vita a hard fork con conseguente split della blockchain.
Un block size più capiente si traduce in una maggiore quantità di dati che un singolo blocco è in grado di registrare, dunque vorrebbe dire più transazioni da registrare in un singolo blocco.
La scelta è stata presa per migliorare la scalabilità, bisognerà vedere se Cardano non perderà in termini di sicurezza.
Fatto sta che l’annuncio è servito a rianimare un po’ il prezzo della criptovaluta ADA, tuttavia si è trattato di un piccolo movimento puramente speculativo subito riassorbito dal mercato.
Dopo il prezzo di 1,212 USD toccato lo scorso 4 aprile come massimo da febbraio, il prezzo di ADA è scivolato agli attuali 0,8528 USD. Un andamento che riflette la più ampia fuga dal rischio che sta avvenendo dagli asset rischiosi in questo inizio d’anno.
Da un punto di vista fondamentale, l’aumento del block size sulla rete Cardano non ha apportato e non apporterà significativi aumenti di utilizzo della blockchain da parte della community.
A dimostrarlo gli indirizzi unici attivi su base giornaliera. Ad inizio aprile il numero di Active Daily Addresses indicava 127 mila indirizzi attivi, mentre al momento siamo sui 56 mila riporta Ambcrypto.
Un calo netto che si traduce in un minor flusso di scambio di ADA, segnalato anche da Coingecko.com che vede il numero di grandi transazioni sopra i 100 mila dollari diminuire del -20,6%. Anche la rete nel suo insieme non cresce, anzi, declina del -0,3%. Quest’ultimo dato significa che il numero dei nuovi indirizzi attivati giornalmente si è ridotto, mentre è aumentato il numero di indirizzi già attivi che va a zero ADA depositati.
Anche il social engagement è rimasto sostanzialmente piatto dopo l’importante incremento di follower avvenuto tra gennaio e ottobre 2021.
Tutto ciò si traduce in un minore interesse per la criptovaluta ADA, testimoniato anche dal suo prezzo attuale a 0,8478 USD ed in calo del -4,88% nelle ultime 24 ore (e in calo anche mentre scriviamo).
Da inizio anno ADA ha perso il 35,19% del suo valore, a 3 mesi perde il 18,59% e ad un mese è in rosso del 22,67%.
Non un buon momento per ADA che riflette anche il difficile momento in cui si trova l’intero mercato delle criptovalute, dove l’appetito per il rischio si è notevolmente ridotto.
Pesano le scelte di politica monetaria negli USA, la pandemia in Cina e la guerra in Ucraina. Ma pesa anche il “tradizionale” crypto winter che segue l’anno eccezionale vissuto dalla maggior parte dei crypto asset nel 2021.
In definitiva, ulteriori ribassi per la criptovaluta ADA sono da tenere in conto. Mentre movimenti al rialzo dipendono da un miglioramento delle condizioni macroeconomiche, tuttavia, i rialzi dei tassi di interesse sul dollaro sono da prendere in seria considerazione.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.