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Btp Italia al 2%, per risparmiatore non bastano contro inflazione

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Feb 17, 2022, 08:19 UTC

I Btp Italia schizzano al 2%, ma per il risparmiatore non bastano contro l'inflazione galoppante. Ecco come stanno le cose veramente.

btp italia

Il rendimento sul Btp Italia decennale torna a crescere e si riporta al 2%, e scattano gli acquisti ma basterà questo rendimento a coprire l’inflazione? Forse, per il risparmiatore a caccia di occasioni a capitale garantito per proteggere il valore del suo denaro anche questa fiammata dei titoli di Stato italiani non basterà.

Intanto diciamo che il ritorno del Btp Italia al 2% è una diretta conseguenza di due fattori chiave. Il primo è il ritorno in positivo del rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni risaliti al +0,30% dopo anni di interessi negativi. Da novembre scorso le cose sono cambiate e i possessori dei titoli di Stato tedeschi tornano a sorridere almeno un po’.

Il secondo fattore chiave riguarda l’Italia, dove il ritorno a una politica monetaria meno accomodante pesa sul debito pubblico esplosivo che il nostro paese ha accumulato durante questi ultimi due anni di pandemia. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al recente Assiom Forex ha sottolineato che l’Italia sta già recuperando il debito contratto, ma questo non calma i mercati del tutto.

Quindi lo spread tra Btp Italia e Bund a 10 anni è risalito a 170 punti base dove non lo si vedeva dal mese di maggio del 2020.

Ecco quindi spiegato il perché del ritorno del rendimento del Btp Italia al 2%: 0,30% del Bund che fanno 30 punti base, più i 170 punti base del differenziale, si arriva a 200 punti base che in percentuale fanno il 2%.

Le mosse delle banche centrali sui tassi di interesse

Per contrastare la galoppante inflazione che negli Stati Uniti ha raggiunto il 7,5%, nell’area dell’euro il 5,1% e in Italia il 4,8%, le banche centrali devono applicare gli strumenti che hanno a loro disposizione.

Via quindi il riacquisto di titoli sui mercati secondari a vagonate riducendo la domanda, su i tassi di interesse cui conti di deposito e sul costo del denaro per frenare l’inflazione.

Queste le armi a disposizione delle banche centrali che gestiscono la politica monetaria degli Stati.

Come noto la Fed si ipotizza che possa alzare i tassi anche di 3 o 4 volte nel corso del 2022, mentre la Bce non ha ancora deciso ma qualche aumento anche nella seconda parte dell’anno dovrà farlo.

Btp Italia al 2% e oltre su scelte della Bce

La Bce a marzo terminerà il programma di riacquisto titoli straordinario previsto per la pandemia (il PEPP), mentre a fine anno potrebbe terminare anche il programma ordinario App.

Di conseguenza si ridurrà la domanda di titoli di Stato sui mercati secondari e l’Italia, che è la maggiore beneficiaria del riacquisto titoli in Europa, vedrà risalire ulteriormente gli interessi sui Btp Italia.

Cosa cambia per i risparmiatori

Una buona notizia per i risparmiatori? Non del tutto. Chi già possiede Btp, se volesse venderli prima della scadenza ci perderebbe e molto di più di prima. I rendimenti salgono proprio perché diminuisce il prezzo di mercato del titolo.

Per i compratori sul mercato secondario o per quanti comprano le nuove emissioni, non hanno molto da esultare comunque. Si tenga presente che l’inflazione non è più quella degli ultimi decenni. Al momento abbiamo una inflazione al 4,8% e, anche se c’è chi si ostina a dire che sarà passeggera, la realtà è che questo decennio sarà connotato da una inflazione alta rispetto ai decenni precedenti.

2% meno 4,8% fa -2,8% a scadenza del Btp Italia. Al piccolo risparmiatore i Buoni di Stato non convengono moltissimo. Forse meglio investire in azioni con dividendo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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