Borsa di Milano oggi verso rimbalzo? Tutti sperano, criticità restano

La Borsa di Milano oggi è attesa in positivo, dopo l’ulteriore tonfo messo a segno ieri mentre altre borse europee hanno brillato. Preoccupa l’enorme debito pubblico italiano sull’onda della risalita dello spread tra Btp e Bund tedeschi.

E dopo le tre sedute assai negative messe a segno in tre giorni consecutivi, solo quella di ieri si è conclusa con un netto -1,03%, dovrebbe tornare il sereno sulla Borsa di Milano oggi e sulle borse europee.

Quanto durerà? Difficile dirlo, il 2022 è un anno difficile per gli investitori ora lo sappiamo.

Intanto in Asia le principali borse hanno chiuso in positivo e questo nonostante le borse statunitensi avessero chiuso il lunedì in ribasso, in particolare il Nasdaq in perdita ulteriore del -0,58%, mentre il Dow Jones ha chiuso in pareggio rispetto a venerdì.

Per oggi non sono attesi dati economici macro significativi, questi arriveranno giovedì quando negli Stati Uniti saranno pubblicati i dati sull’inflazione di gennaio. Quel dato sarà utilizzato dalla Fed per decidere di quanto aumentare i tassi di interesse nel corso del 2022 e quanti aumenti fare.

Tuttavia attenzione ai dati sulle vendite al dettaglio di dicembre in Italia che saranno pubblicati alle 10.00 di oggi, mentre alle ore 14.30 saranno pubblicati i dati della bilancia commerciale di dicembre negli USA.

Borsa di Milano oggi

Concentriamoci sulla Borsa di Milano Oggi. I titoli da seguire sono Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS) che ieri ha riportato i conti a mercati già chiusi.

Il gruppo bancario per la prima volta dal 2015 ha riportato un utile netto positivo di 310 milioni di euro, ma il quarto trimestre è già in rosso.

Nonostante questo, l’amministratore delegato Guido Bastianini non è più tale e non mantiene neanche l’incarico di direttore generale. Al suo posto il consiglio di amministrazione della banca senese ha nominato Luigi Lovaglio.

Questo cambio al vertice era stato voluto fortemente dal Tesoro, perché Bastianini (espressione del Movimento 5 Stelle) dall’inizio del suo mandato non è riuscito a presentare un piano di collocazione in vendita della banca, anzi, aveva presentato un piano “stand alone” nel 2020 che non aveva ricevuto il via libera dalla Commissione europea e dalla Bce.

Altro caso da seguire quello di Saipem (SPM), il titolo non trova un supporto stabile a causa della voragine nei conti di circa un miliardo di euro.

A nulla è servito, per calmare le vendite, l’ingresso in Saipem di manager Eni e di Cdp (azionisti di maggioranza).

Il bond Saipem in scadenza adesso, rende a chi lo detiene il 117%. Ma per Saipem sono appena iniziati i 12 – 18 mesi più lunghi della sua storia. Eni e Cdp aiuteranno l’impresa dato il suo valore strategico per l’Italia, ma serviranno almeno 1,5 miliardi di euro di ricapitalizzazione per sostenere Saipem e scongiurare il default.

Tuttavia, bisognerà in seguito ripristinare la fiducia di clienti ed azionisti e questo sarà il compito più arduo.

Non dimentichiamo la situazione paradossale in cui vive il titolo TIM, dopo l’offerta del fondo statunitense che aveva portato il titolo da 0,33 euro a 0,49 euro, adesso il titolo vale 0,41 ma aveva sfondato al ribasso i 0,40 euro. Il futuro di Tim non è chiaro al momento.

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