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Bitcoin, nuovi afflussi monetari sostengono prezzo. Durerà?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 9, 2022, 08:07 UTC

Bitcoin (BTC), nuovi afflussi monetari sostengono il prezzo della prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato. La condizione favorevole durerà?

bitcoin

Dopo il tremendo crollo del mercato delle criptovalute durato dalla seconda metà di novembre fino alla prima metà di gennaio, bitcoin (BTC) e le altre criptovalute hanno trovato un supporto e hanno tentato un seppur parziale recupero.

Negli ultimi giorni, poi, bitcoin ha toccato addirittura i 45 mila dollari di valore prima di correggere a 43.500 USD sull’ondata di vendita operata dai “perdenti”, cioè quegli investitori che avevano comprato a questi prezzi e che dopo l’ultimo crollo si erano ritrovati in perdita. Hanno subito approfittato della risalita per chiudere le loro posizioni.

Nonostante ciò, il prezzo pare resistere e questo perché, fa notare Ambcrypto, nella prima criptovaluta per market cap sono affluiti nuovi capitali.

Citando il report di CoinShares sugli afflussi monetari negli asset digitali, il magazine crypto riporta che per la terza settimana consecutiva (dati aggiornati al 4 febbraio) sono affluiti nel bitcoin nuovi capitali per un totale di 108 milioni di dollari.

Di recente KPMG Canada ha affermato di avere aggiunto al proprio bilancio bitcoin ed ethereum, anche se non ha rivelato quanto.

E MicroStrategy, il cui patrimonio è al 90% detenuto in criptovaluta, ha aggiunto ulteriori 660 BTC tra dicembre 2021 e gennaio 2022, per un valore di 25 milioni di dollari.

L’obiettivo del Ceo di MicroStrategy, è di mantenere l’investimento per un decennio o anche più.

Tra le notizie favorevoli di questa settimana, da aggiungere la analisi di Wells Fargo Investment Institute che ha definito le criptovalute un investimento possibile, affermando che i crypto asset sono un po’ come i primi giorni di Internet, presentando quindi interessanti opportunità di investimento.

La correlazione Bitcoin mercato azionario USA

Resta sullo sfondo la possibile correlazione tra bitcoin e il mercato delle criptovalute e il mercato azionario USA. Sempre Ambcrypto fa notare che già nel 2018 si notò una correlazione tra le decisioni di politica monetaria della Fed, che anche in quel periodo iniziò una attività di tapering, cioè di riduzione dei riacquisti di titoli.

Il mercato azionario reagì correggendo al ribasso perdendo il 20% e anche il bitcoin crollò del 50%.

E questa correlazione, in particolare tra le criptovalute e il Nasdaq, sarebbe cresciuta in modo significativo e fino a raddoppiare, nelle ultime settimane.

Se così fosse, allora le prossime mosse della Fed, che sicuramente innalzerà i tassi di interesse nel corso del 2022, non potranno che creare grossi scossoni alle criptovalute con continue risalite e ridiscese.

E questo non farebbe che rafforzare la visione secondo cui bitcoin e le criptovalute non sono considerate uno store of value alla stregua dell’oro o dell’argento, piuttosto una classe di attività finanziarie altamente speculative, dove le “scorribande” degli speculatori sono la norma e gli altri non possono fare altro che adeguarsi.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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