WTI sotto i 60$ e Gas sopra i 4,3$: rimbalzi tecnici in corso ma rischio correzioni ancora alto.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha infranto nuovamente il supporto principale di 60 dollari tondi, fermandosi dapprima sullo scalino intermedio di 59,70 dollari e poi scivolando persino oltre.
Il contesto tecnico rimane particolarmente delicato per la commodity, ancora sui minimi settimanali.
Il gas naturale, invece, è riuscito a mantenere il supporto intermedio di 4,2 dollari dopo aver ritentato un poderoso allungo fino alla resistenza intermedia di 4,35 dollari. Si tratta del secondo tentativo di rally, che si conclude al momento sui 4,3 dollari circa.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 59,78 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,305.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è scivolato al di sotto del supporto chiave dei 60 dollari al barile, segnalando una fase di debolezza nel breve termine. Tuttavia, il movimento attuale mostra segnali di consolidamento in prossimità del pivot delle quotazioni, lasciando aperta la possibilità di un recupero sopra tale soglia.
I livelli di supporto più rilevanti si collocano a 58,5 e 56,5 dollari, in corrispondenza degli ultimi minimi relativi registrati questa settimana. In caso di ripresa e riconquista dei 60 dollari, il rimbalzo potrebbe estendersi fino ai 61,5 e 62 dollari al barile. Questo scenario, tuttavia, non sarebbe sufficiente a modificare il quadro tecnico dominante, che rimane orientato al ribasso.
Il gas naturale ha mostrato segnali di forza nelle ultime ore, riuscendo a stabilizzarsi sopra i 4,2 dollari e superando la resistenza tecnica posta a 4,3 dollari. Questo livello potrebbe fungere da base per un consolidamento intraday, avvicinando ulteriormente il mercato all’obiettivo intermedio dei 4,5 dollari.
Tuttavia, il contesto rimane delicato: l’ascesa recente potrebbe innescare ondate di prese di profitto, con il rischio di un ritracciamento violento. In tal caso, il primo livello da monitorare è il supporto a 4,2 dollari. Una rottura decisa di questa soglia aprirebbe la strada a un test dei 4 dollari tondi, livello psicologico e tecnico che rappresenta lo spartiacque tra lo scenario attuale, marcatamente rialzista, e quello più debole osservato nella fase finale dell’estate.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.