Il prezzo del petrolio greggio WTI e quello del gas naturale divergono ancor più violentemente, in uno scenario che sta premiando il gas sopra i 4 dollari tondi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha chiuso anche la scorsa settimana poco sopra i 60 dollari al barile, mantenendosi in territorio ribassista e continuando a testare un importante livello di supporto.
Al contrario, il gas naturale continua a essere scambiato sopra la soglia psicologica dei 4 dollari, dopo aver registrato un impressionante rialzo settimanale del +20%.
Le due materie prime mostrano quindi un’evidente divergenza nel trend di breve periodo. Tuttavia, il gas naturale potrebbe essere prossimo a una fase di ritracciamento già nel brevissimo termine, complice l’eccesso di rialzo accumulato.
Nel frattempo, oggi al momento della scrittura, il prezzo del WTI si attesta sui 61,17 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,093 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe continuare a testare il livello chiave dei 60 dollari al barile. In caso di rottura al ribasso, le quotazioni potrebbero estendersi fino all’area compresa tra i 58,5 e i 57 dollari, con un supporto successivo individuabile a quota 55 dollari, corrispondente ai minimi relativi registrati nel maggio 2025.
Qualora invece il supporto psicologico dei 60 dollari dovesse reggere, il WTI potrebbe mantenersi in fase di consolidamento all’interno della fascia attuale compresa tra i 60 e i 62 dollari al barile.
Rialzi più ampi, verso e oltre i 65 dollari al barile, sono a mio avviso da escludere per il breve termine. Solo un rialzo verso i 63,50 dollari potrebbe costringerci ad aggiornare le previsioni rialziste fin qui esposte.
Per il gas naturale, l’attuale fase rialzista potrebbe presto mostrare segnali di esaurimento, con un possibile arretramento al di sotto della soglia psicologica dei 4 dollari. Tale movimento correttivo sarebbe riconducibile ai fisiologici tentativi di ritracciamento che spesso seguono rally particolarmente intensi, come quello registrato negli ultimi giorni.
Dopo un’impennata settimanale del +20%, il mercato potrebbe ora cercare un nuovo equilibrio, con prese di profitto da parte degli operatori e una possibile revisione delle aspettative in funzione dei fondamentali.
Un ritorno sotto i 4 dollari potrebbe aprire la strada a ulteriori flessioni verso i successivi livelli di supporto, in attesa di nuovi catalizzatori in grado di sostenere il trend.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.