Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane fortemente al ribasso, schiacciato sui minimi relativi. Il gas ha invece recuperato quota in maniera significativa, superando i 4,50 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI mostra una lieve ripresa dopo aver nuovamente testato i minimi relativi a 57,50 dollari al barile. Le prospettive tecniche restano orientate al ribasso, con limitate possibilità di superare la resistenza principale posta a 60 dollari.
Il gas naturale, invece, è riuscito a riconquistare la resistenza intermedia a 4,50 dollari e potrebbe ora avviare una nuova fase di consolidamento.
Al momento della scrittura, il WTI quota 58,59 dollari al barile, mentre il gas naturale viene scambiato a 4,580 dollari.
Per riuscire a compiere un recupero degno di nota, il prezzo del petrolio greggio WTI dovrà affrontare in prima battuta i target a 58,5 e 59,5 dollari al barile, livelli che ostacolano un ritorno agevole sopra la soglia psicologica dei 60 dollari.
In caso di superamento deciso di quest’ultima resistenza, il mercato potrebbe aprire la strada a un’estensione verso i 61,5–62 dollari, area che rappresenta il successivo ostacolo tecnico di breve termine.
Al contrario, un nuovo test dei minimi relativi a 57,5 dollari al barile potrebbe innescare ulteriori pressioni di vendita, con obiettivi a 56,5 e 55,8 dollari, zone che fungono da supporti di medio termine. In questo scenario, la prospettiva di un recupero sopra i 60 dollari verrebbe rimandata, lasciando spazio a un consolidamento ribassista più esteso.
Diversamente dal petrolio greggio, l’inciampo del gas naturale è rimasto circoscritto a una sola sessione di scambi, e la commodity ha già ripreso quota sopra i 4,50 dollari. L’obiettivo rialzista immediato coincide con i massimi relativi a 4,660 dollari, mentre un’estensione del movimento potrebbe spingersi fino all’area di 4,80 dollari.
Certo, la pressione di vendita a queste altitudini si conferma ancora significativa: un consolidamento stabile sopra 4,660 dollari sarebbe necessario per dare maggiore credibilità al trend rialzista e aprire la strada a nuovi tentativi verso 4,90–5,00 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.