Pubblicita'
Pubblicita'

Petrolio, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Kuwait e Iraq rimpiazzeranno la produzione persa dall’Iran?

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: May 11, 2018, 08:51 UTC

Le incombenti sanzioni statunitensi contro l’Iran minacciano di spingere i prezzi ancora più in alto nel breve periodo

Petrolio, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Kuwait e Iraq rimpiazzeranno la produzione persa dall’Iran?

Venerdì a inizio giornata il petrolio greggio statunitense, lo West Texas Intermediate, e lo standard internazionale, il Brent, si muovono in ribasso, rimanendo però a distanza di tiro dai massimi pluriennali raggiunti la sessione precedente. Le incombenti sanzioni statunitensi contro l’importante produttore di petrolio e membro dell’OPEC, l’Iran, minacciano di spingere i prezzi ancora più in alto nel breve periodo, mentre i trader si preparano per un ulteriore riduzione dell’offerta.

Alle ore 7:28 GMT, i future sul greggio WTI con scadenza a luglio si attestano a $ 71,13, in calo di $ 0,18 (-0,22%), mentre i future sul greggio Brent con scadenza a luglio si attestano a $ 77,19, in calo di $ 0,28 (-0,36%).

WTI luglio, grafico giornaliero

Previsioni

L’azione di prezzo overnight suggerisce che gli acquisti speculativi generati dalla decisione del presidente Trump di abbandonare l’accordo sul nucleare iraniano si sono lievemente alleggeriti quando gli investitori hanno rivalutato la situazione.

Sul fronte rialzista, gli Stati Uniti prevedono di reimporre le sanzioni contro l’Iran, che produce circa il 4 per cento dell’offerta globale di petrolio. Le sanzioni si concretizzeranno in un momento in cui i tagli alla produzione voluti dall’OPEC hanno già rafforzato l’offerta; inoltre, le scorte globali sono diminuite in virtù della forte domanda proveniente dall’Asia.

Brent luglio, grafico giornaliero

Gli speculatori scommettono molto sul fatto che le sanzioni porteranno a interruzioni nell’approvvigionamento che aumenteranno l’interesse verso il greggio fino a spingere i prezzi a $ 80 – $ 100 al barile entro la fine dell’anno.

Sul fronte ribassista, alcuni trader ritengono che i prezzi non saliranno molto a causa dell’aumento della produzione negli Stati Uniti e della possibilità che altri fornitori dall’interno dell’OPEC aumentino la produzione al fine di contrastare l’interruzione delle forniture dall’Iran. Ciò porterebbe sostanzialmente alla  conclusione dell’accordo dell’OPEC per tagliare la produzione. Secondo un rapporto di ANZ, “gli investitori stanno sempre più vedendo il Kuwait e l’Iraq come i produttori con maggior capacità di aumentare rapidamente la produzione in risposta a qualsiasi calo delle esportazioni iraniane”.

Inoltre, alcuni trader credono che l’innalzamento della produzione di petrolio greggio negli Stati Uniti possa anche aiutare a colmare il calo di offerta dall’Iran. Secondo la US Energy Information Administration, la produzione americana ha raggiunto un altro record la scorsa settimana salendo a 10,7 milioni di barili al giorno (bpd). “È un aumento del 27% rispetto alla metà del 2016 e significa che la produzione statunitense si sta avvicinando sempre di più a quella del primo paese produttore, la Russia, che estrae circa 11 milioni di barili al giorno. Oggi, gli investitori avranno l’opportunità di reagire al conteggio delle piattaforme operative negli Stati Uniti di questa settimana. L’azienda di servizi energetici Baker Hughes dovrebbe registrare un altro aumento settimanale.

 

 

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'