Il cambio euro dollaro è sceso per breve tempo sotto 1,1400 mentre il dollaro americano rimbalza dopo che Trump ha allontanato i timori di una rimozione di Powell dalla FED e di un'intensa guerra tariffaria con la Cina.
Il prezzo dell’euro dollaro ha mostrato una certa stabilità mercoledì, recuperando le perdite iniziali dopo una discesa significativa sotto il livello chiave 1,1400 nelle prime ore della sessione europea. Sebbene il fiber si sia allontanata dal massimo di oltre tre anni di 1,1573, il rimbalzo del dollaro americano ha permesso al fiber di tornare a livelli superiori, in parte grazie all’andamento positivo del future del dollaro americano (indice DXY), che ha visto un incremento fino a quasi 99,70, rispetto al minimo di tre anni di 97,92.
Il dollaro americano ha guadagnato terreno principalmente in seguito alle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha espresso fiducia nella conclusione di un accordo commerciale con la Cina. Questo ha alleviato le preoccupazioni riguardo alla politica della Federal Reserve e all’indipendenza della Banca Centrale statunitense, segnando un momento di recupero per il biglietto verde. Trump ha inoltre smentito le voci che suggerivano una possibile rimozione di Jerome Powell dalla presidenza della FED, sottolineando di non avere intenzione di licenziarlo, ma di volerlo vedere più attivo nel ridurre i tassi di interesse.
Inoltre, il contesto economico europeo continua a essere difficile per l’euro dollaro. I dati PMI preliminari dell’Eurozona hanno mostrato una decelerazione dell’attività economica, con l’indice PMI composito che è sceso a 50,1, appena sopra la soglia di espansione. Questo riflette una sostanziale stagnazione, con una flessione più marcata nel settore dei servizi, il cui indice è sceso a 49,7 rispetto al dato di marzo di 51,0. Sebbene il settore manifatturiero abbia registrato una contrazione più lieve, la tendenza generale suggerisce che la ripresa economica dell’Eurozona rimanga fragile.
Al momento della scrittura, il prezzo del fiber quota 1,0408, in calo dello 0,11%, ma in fase di recupero dopo aver toccato il livello annuale di 1,1328. Dopo un avvio di seduta debole, i compratori dell’euro dollaro sembrano intenzionati a chiudere sopra l’area chiave di 1,1422, un segnale che potrebbe rafforzare il momentum rialzista e riaprire la strada verso il livello psicologico di 1,1500 e, successivamente, verso il livello annuale a 1,1554.
Tuttavia, uno scenario alternativo potrebbe favorire i ribassisti: una chiusura odierna il più possibile vicina al supporto di 1,1365 aumenterebbe infatti le probabilità di un nuovo affondo verso 1,1328. Un’eventuale rottura di quest’ultimo livello potrebbe gettare le basi per un’estensione ribassista fino alla soglia chiave di 1,1300.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.