Il cambio euro dollaro passa di mano ancora stabile a 1,1620 dopo il taglio dei tassi Fed e nonostante alcune dichiarazioni di Powell sulle prossime mosse.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) non ha compiuto grandi movimenti nelle ultime ore, rimanendo nel complesso stabile anche dopo il taglio dei tassi della Fed, ampiamente previsto dal mercato.
La Federal Reserve ha approvato il secondo taglio dei tassi dell’anno, riducendo il tasso sui federal funds di 0,25 punti percentuali, in risposta a un rallentamento del mercato del lavoro e a segnali di raffreddamento dell’inflazione.
Il presidente Jerome Powell ha però raffreddato le aspettative su ulteriori misure espansive, dichiarando che il prossimo meeting di dicembre potrebbe non portare a nuovi tagli, lasciando spazio a una fase di osservazione. Saranno proprio queste parole a fare da baricentro per il cambio euro dollaro per il breve termine.
Al momento, il cross sta reagendo muovendosi in laterale e quotando, al momento della scrittura, 1,1620.
Il cambio euro dollaro, attualmente attestato intorno a 1,1620, si trova in una fase di consolidamento tecnico dopo la reazione moderata alla decisione della Federal Reserve del 29 ottobre.
La tenuta di questo livello rappresenta un punto di equilibrio tra le spinte rialziste, alimentate dal taglio dei tassi USA, e le incertezze legate alla politica monetaria della BCE.
Dal punto di vista tecnico, il supporto a 1,1600 resta cruciale: una sua rottura potrebbe innescare un ritorno verso i minimi di ottobre in area 1,1540, mentre un recupero sopra 1,1650 aprirebbe la strada a un test della resistenza a 1,1680.
Gli indicatori di momentum, come l’RSI e il MACD, mostrano segnali contrastanti, suggerendo una fase interlocutoria in attesa di nuovi catalizzatori macroeconomici. In sintesi, il cross si muove in un range stretto, dove la direzione futura dipenderà dalla forza del dollaro e dalla capacità dell’euro di sostenere eventuali pressioni esterne.
Il calendario economico di oggi parte con il tasso di disoccupazione e la variazione del PIL in Germania, secondo le rilevazioni di questo ottobre.
Gli stessi dati macro saranno rivelati anche a livello dell’Eurozona, insieme al sentiment economico aggiornato.
Dagli USA, attenzione alle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.