Dow Jones and S&P500: le azioni USA salgono in prevendita mentre Bank of America e ASML guidano i movimenti di mercato

I futures del Dow salgono mentre gli utili bancari superano le preoccupazioni legate al commercio

I futures azionari sono in rialzo nelle prime ore di mercoledì, con utili positivi che dettano l’andamento nonostante una nuova ondata di tensioni commerciali con la Cina. I futures del Dow salgono di oltre 200 punti, trainati da una marcata performance nel settore bancario e da una guida migliorata da parte delle principali imprese.

Alle 12:33 GMT, Dow Futures sono scambiati a 46.735,00, con un aumento di 235,00 (+0,51%). I futures dell’Indice S&P 500 sono a 6.736,25, in crescita di 49,75 (+0,74%) e I futures dell’Indice Nasdaq-100 sono scambiati a 25.005,00, in rialzo di 242,50 (+0,98%).

Il mercato ignora il rischio Cina?

La volatilità di fine giornata di martedì – innescata dalla minaccia di Trump di imporre un embargo sull’olio da cucina in Cina – non si è protratta. I futures hanno rimbalzato durante la notte, segnalando che i trader rimangono concentrati sugli utili anziché sui dazi. Tuttavia, la situazione potrebbe mutare repentinamente: la prossima escalation potrebbe verificarsi prima del 1° novembre, quando i dazi proposti del 100% da Trump potrebbero entrare in vigore. Il Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, ha lasciato intendere che il tempo stringe e che la mossa successiva spetta alla Cina.

L’approccio legato all’olio da cucina potrebbe sembrare curioso, ma vi è denaro in gioco. Gli Stati Uniti acquistano quasi la metà delle esportazioni cinesi di olio da cucina usato, con uno scambio pari a 1,27 milioni di tonnellate metriche lo scorso anno. È per questo motivo che nomi come ADM e Bunge hanno visto un interesse crescente nei negozi after-hours. I mercati stanno esaminando da vicino questa vicenda, anche se non hanno ancora scontato eventuali ripercussioni reali.

Gli utili fanno il lavoro più pesante

Bank of America guida la carica, con un incremento del 4% dopo aver superato le stime del terzo trimestre. L’EPS si è attestato a 1,06 USD rispetto ai 0,95 USD attesi, con la forza del settore bancario d’investimento che ha svolto la parte maggiore del lavoro. Morgan Stanley ha anch’esso sorpreso al rialzo, registrando 2,80 USD per azione su ricavi pari a 18,2 miliardi di USD, ben oltre i 2,10 USD previsti dagli analisti.

Unendo questi risultati ai solidi dati riportati ieri da Goldman e Wells Fargo, il settore bancario appare meno fragile di quanto molti temessero. Non si assiste a un’euforia sfrenata, ma gli investitori stanno entrando in gioco in risposta agli utili positivi.

Anche il settore tecnologico ha ricevuto una spinta, con ASML in aumento del 4% dopo aver prospettato vendite per il 2026 superiori a quelle del 2025. Il produttore di attrezzature per chip prevede vantaggi a lungo termine legati alla domanda di tecnologie AI, e i trader stanno premiando questa fiducia orientata al futuro.

Questo rally riuscirà a mantenersi senza una svolta commerciale?

Non tutti credono nel rimbalzo. Art Hogan di B. Riley avverte che la forza degli utili potrebbe non essere sufficiente a spingere gli indici oltre i massimi storici. Con il governo ancora in stallo e le tensioni con la Cina irrisolte, è probabile che la resistenza continui a farsi sentire, anche se i numeri continuano a superare le aspettative.

Il vero banco di prova sarà rappresentato dalla guidance. Se il blocco governativo dovesse protrarsi, è prevedibile che gli amministratori delegati adotteranno posizioni più prudenti sulle previsioni. E se la Cina dovesse reagire con decisione, il mercato potrebbe non liquidare la situazione con leggerezza.

Con il CPI posticipato al 24 ottobre, gli utili rimangono al centro dell’attenzione, ma il rischio geopolitico sta riemergendo.

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