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ETC oro, petrolio, gas naturale e grano: ecco come funzionano

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Mar 23, 2022, 15:08 UTC

Ecco come funzionano gli ETC sull'oro, sul petrolio, sul gas naturale e sul grano. Attenzione in particolare alla formazione del prezzo per non sbagliare.

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In questo articolo:

Questa guida ha lo scopo di introdurre l’investitore alla comprensione degli ETC legati all’oro, al petrolio e al grano, ma anche al gas.

Nel titolo abbiamo scritto come funzionano gli ETF oro, petrolio, gas naturale e grano, ma per ragioni di spazio non abbiamo potuto aggiungere: e come stare attenti.

Perché stare attenti? Per una serie di motivi che spiegheremo nel corso di questa guida agli ETC dell’oro, petrolio, gas naturale e grano.

Il rendimento degli ETC oro, petrolio, gas naturale e grano

Gli exchange-traded commodity (ETC) sono fondi negoziati in borsa legati alle materie prime, ed in particolare il petrolio, il gas naturale e il grano, insieme all’oro, hanno subito fortissime oscillazioni a causa della guerra in Ucraina scatenata dalla Russia e di altri fattori che a più riprese abbiamo analizzato nel corso del 2021.

I dati aggiornati al 17 marzo da Morningstar, indicano che gli ETC sul petrolio e il gas naturale da inizio 2022 hanno messo a segno rialzi medi del +45% in euro.

Più in generale i fondi passivi legati alle materie prime hanno messo a segno da inizio anno rialzi significativi sulla spinta della guerra in Ucraina e per via della speculazione che è stata montata sulle commodity più esposte.

Le performance, tuttavia, potrebbero già aver raggiunto i massimi o essere prossimi ai massimi ed è per questo che qui vogliamo spiegare cosa si nasconde dietro le performance degli ETC sulle materie prime.

Cosa sono gli ETC in sintesi

Un ETC è un fondo negoziato in Borsa creato da un emittente che investe direttamente nella materia prima fisica oggetto dell’ETC, ma anche in contratti derivati come i future legati alla materia prima.

Ad esempio, un ETC legato all’oro investe nell’acquisto di oro fisico ma anche di contratti derivati legati all’oro.

L’obiettivo degli ETC è di esporsi alle singole materie prime senza doverle possedere, oppure combinano più di una materia prima (petrolio più gas) in un unico ETC per consentire la duplice esposizione.

Va aggiunto che a differenza degli ETF (exchange-traded fund), gli ETC non sono Organismi di investimento collettivo (OICR) e non soddisfano il requisito di diversificazione previsto dalla direttiva UCITS IV.

Cosa sono gli ETC, dunque? Gli ETC sono titoli senza scadenza emessi dalla società veicolo a fronte dell’investimento diretto nella materia prima o indiretto tramite derivati.

Come le azioni e gli ETF, anche gli ETC sono quotati in Borsa e replicano passivamente l’andamento della materia prima sottostante.

I risparmiatori e investitori al dettaglio accedono agli ETC attraverso il mercato secondario, dove sono scambiati al prezzo determinato dalle migliori proposte in acquisto e in vendita presenti nel book di negoziazione.

Il mercato primario degli ETC è invece riservato agli intermediari autorizzati.

Non sempre gli ETC rispecchiano il prezzo spot

La prima caratteristica da tenere in considerazione quando si decide di investire in un ETC legato alle materie prime, riguarda la formazione del suo prezzo.

Si può essere tentati dal credere che il prezzo dell’ETC legato all’oro o al petrolio, sia lo stesso prezzo del mercato spot. Quest’ultimo è il prezzo che si forma per l’immediata consegna dei barili di petrolio o dei lingotti d’oro.

Non è così, la stragrande maggioranza degli ETC formano il loro prezzo sui future delle materie prime. Questo perché gli ETC hanno “in pancia” principalmente contratti derivati.

Come noto i future sono contratti in cui si stabilisce un accordo a comprare o vendere una materia prima (il grano, il gas naturale, petrolio oppure oro) a un prezzo predeterminato e a una certa data futura.

Tra prezzo spot e prezzo del future sulle commodity, si inseriscono tutta una serie di variabili che li rendono anche drammaticamente differenti:

  • costi di immagazzinamento (su petroliere per il petrolio o nei silos per il grano);
  • dinamiche di domanda stagionale;
  • blocchi navali (vedasi: ostruzione canale di Suez marzo 2021; guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia).

Ecco perché quando si investe in un ETC legato all’oro, al grano, al petrolio o al gas naturale, non bisogna fare raffronti tra il prezzo spot delle singole commodity e il proprio investimento in ETC.

Le ragioni del prezzo dell’ETC vanno trovate nell’insieme di fattori elencati sopra, ed è per questo che in apertura di articolo abbiamo sottolineato la necessità di prestare attenzione ai rischi di incomprensione di questo strumento di investimento.

L’effetto rolling sui future presenti negli ETC

Altro fattore da tenere in debita considerazione quando si considera la formazione del prezzo di un ETC, è l’effetto rolling sui future legati alle materie prime.

L’emittente di un ETC, infatti, periodicamente deve comprare nuovi contratti future per sostituire quelli esistenti che giungono a scadenza. In questa fase di nuovo acquisto si possono verificare due effetti, uno negativo e l’altro positivo.

L’effetto negativo si ha quando il future in scadenza ha un prezzo inferiore rispetto al future che si acquista (si definisce contango).

L’effetto positivo si ha quando la differenza di prezzo è positiva (backwardation).

In tutti e due i casi il prezzo dell’ETC può subire una netta divergenza rispetto al prezzo spot della materia prima che intende replicare. Nel primo caso l’ETC perderà valore, nel secondo caso si apprezzerà.

Caso concreto

Queste differenze tra la materia prima vera e propria e l’ETC legato a quest’ultima attraverso contratti future, può condurre a vere e proprie divergenze di prezzo.

Mentre il prezzo del Brent sale sul mercato spot, ad esempio, l’ETC legato al Brent attraverso contratti future potrebbe scendere.

Questo avviene perché il prezzo spot tiene conto delle dinamiche che avvengono nel presente, l’ETC legato ai future tiene conto di quanto si presume possa avvenire nel futuro.

Gli ETC sulle materie prime alimentano la speculazione

Quasi in conclusione vale la pena fare una riflessione sull’aspetto speculativo degli ETC legati all’oro, al gas naturale, al petrolio e al grano.

Gli ETC sono ideali perché consentono anche al piccolo investitore di esporsi alle materie prime senza dover accedere direttamente ai più complessi e costosi future, o all’improbabile acquisto fisico delle materie prime.

Tuttavia gli ETC sono anche quelli che stanno creando l’enorme speculazione intorno alle materie prime come il grano, il petrolio e il gas naturale.

Perché se da un lato è vero che la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia hanno aperto grandi incognite sulla catena di fornitura delle materie prime nel breve e lungo periodo, è anche vero che gli Stati (europei in particolare) stanno prendendo provvedimenti.

Vedasi il gas naturale, dove l’Unione Europa si sta muovendo decisamente verso l’acquisto centralizzato del metano per ottenere un prezzo più vantaggioso per tutti i membri dell’Ue.

O le mosse di Italia e Germania di approvvigionarsi di gas dal Qatar, dall’Algeria, dalla Norvegia, ecc.

Rialzi di prezzo così eccessivi sulle materie prime, dunque, sono frutto anche della speculazione e questo si sta riflettendo sulle imprese, sulle famiglie e sui popoli.

Potrebbe alla lunga essere controproducente per tutti questo meccanismo, perché anche le multinazionali dell’agricoltura quotate in Borsa potrebbero aver presto problemi di approvvigionamento di grano, o non essere più in grado di garantire agli azionisti ricavi adeguati data l’erosione dei guadagni ad opera degli alti prezzi della materia prima.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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