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7 criptovalute principali su cui investire 10 mila euro e perché

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 9, 2021, 20:07 UTC

7 criptovalute su cui investire 10 mila euro tra le principali del mercato dei crypto asset e perché dovrebbero far parte del tuo crypto wallet.

criptovalute su cui investire

Come investire in criptovalute e quali crypto asset scegliere per ottenere un buon rendimento? Sono domande che gli investitori da poco atterrati nella “città delle crypto” si domandano.

Non tutte le altcoin, in effetti, sono “buone” da investirci solo perché salgono tanto di prezzo e in poco tempo. Un esempio sopra tutti, shiba inu (SHIB), ma anche exploit come quello del dogecoin (DOGE) ad inizio 2021.

Vogliamo qui presentare, allora, 7 criptovalute principali su cui investire 10 mila euro, e spiegare per ciascuna i motivi che l’investitore dovrebbe considerare prima di aggiungerla al suo crypto portafoglio.

Vediamo quindi come investire nelle crypto con le maggiori garanzie di:

  • stabilità dei progetti;
  • potenzialità di crescita nel tempo.

Bitcoin (BTC)

Per alcuni può sembrare banale, mentre per altri scontato. In ogni caso investire nella criptovaluta bitcoin (BTC) è basilare, poiché essa è la prima in assoluto e per tale motivo BTC è il trascinatore del mercato in molti casi.

Considerato una valuta di pagamento, un custode del valore delle nostre finanze e spesso paragonato anche all’oro, bitcoin è un asset finanziario rischioso ma incluso in numerosi strumenti e prodotti finanziari.

Non sono pochi i bitcoin futures, come anche gli ETF legati al prezzo della criptovaluta e gli ETP.

Svariate società di asset management specializzate nel trattare criptovalute pongono bitcoin alla base di ogni loro fondo.

Il rischio di investire in questa crypto deriva dalla sua elevata volatilità. Nonostante l’asset abbia oltre 12 anni di vita, il mercato di riferimento è ancora piccolo e per questo molto suscettibile alle notizie (positive e negative).

Ethereum (ETH)

Ethereum è la piattaforma blockchain che sta imprimendo al mondo digitale una forte evoluzione. I token non fungibili (NFT), per fare un esempio, intendono digitalizzare l’arte o in ogni caso far nascere una nuova forma di arte autentica e autenticata dalla tecnologia blockchain.

La criptovaluta qui è ether (ETH), ed è la seconda per capitalizzazione di mercato subito dietro al bitcoin. Tuttavia, se si sommasse la capitalizzazione di mercato dei numerosi token generati sulla blockchain di Ethereum, la capitalizzazione di mercato dell’ecosistema supererebbe di gran lunga la criptomoneta di Satoshi Nakamoto.

Gli smart contract hanno trovato qui una delle loro prime applicazioni concrete e le innumerevoli app decentralizzate sorte negli ultimi anni, sono la prova che Ethereum è un forte “game changer”.

Il software che gestisce l’ecosistema si trova ad un punto di svolta delicato ed importante, quindi le criticità nel progetto non mancano, ma è indubbiamente una delle criptovalute su cui investire.

Cardano (ADA)

La piattaforma blockchain di Cardano è nata un paio di anni dopo Ethereum. Sin dall’inizio ha impostato il suo sviluppo seguendo una “politica” dei piccoli passi per garantire uno sviluppo progressivo senza troppi intoppi e passi indietro.

La crescita recente della sua criptovaluta ADA è la risposta ai passi in avanti che hanno fatto i suoi sviluppatori. Anche Cardano, infatti, ha implementato gli smart contract come previsto dalla sua roadmap.

Attraverso i futuri potenziamenti del protocollo che gestisce gli smart contract, Cardano potrebbe diventare un serio competitor di Ethereum. Se saprà attrarre progetti importanti c’è da attendersi che ADA possa scoprire nuovi prezzi.

Alcune criticità sono da tenere in considerazione. Cardano è sviluppato da una unica società di sviluppo, IOHK, mentre la piattaforma è tutelata da una Fondazione. Il progetto, quindi, appare essere meno aperto di altri verso la comunità di sviluppatori e più gestita da una cerchia.

Litecoin (LTC)

Pur non occupando più i primi posti per capitalizzazione di mercato, litecoin (LTC) per molti anni ha rappresentato la criptovaluta più importante dopo il bitcoin.

L’avanzata di altri progetti e blockchain hanno tolto molta luce a LTC, tuttavia, sotto l’aspetto dello sviluppo del sistema, litecoin resta il banco di prova dove vengono testate le modifiche più importanti prima dell’implementazione nel protocollo Bitcoin.

Al momento LTC appare seguire molto passivamente l’andamento del mercato, non avendo proposto da almeno un anno ulteriori novità al suo ecosistema. Tuttavia una piccola percentuale dei 10 mila euro da investire in crypto potrebbero essere allocate in questo asset perché è tra i più longevi del panorama.

Stellar (XLM)

Il gemello non-profit di Ripple, Stellar (XLM) sta acquisendo una certa importanza in questo periodo a causa dei problemi legali che Ripple Labs sta avendo con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

MoneyGram, ad esempio, ad inizio anno ha sciolto la collaborazione con Ripple e ha deciso di creare la sua rete di pagamento veloce transfrontaliero su Stellar.

La piattaforma decentralizzata è interessante perché differisce da molti altri progetti e, insieme a Ripple (XRP), rappresentano un po’ un unicum. Questo sistema ha infatti lo scopo di favorire lo spostamento di danaro da una parte all’altra del mondo a basso costo e nel giro di pochi secondi.

Possiamo considerare Stellar e Ripple gli eredi dei vecchi sistemi di pagamento transfrontalieri che richiedevano giorni per trasferire somme di denaro dall’Italia verso l’Australia o in altre nazioni.

L’adozione di tali sistemi da parte di processori di pagamento tradizionali, come il già citato MoneyGram, potrebbero portare un beneficio al valore di XLM. Tali piattaforme potrebbero comunque vedere nascere concorrenti competitivi anche all’esterno della sfera blockchain.

Dogecoin (DOGE)

Indubbiamente una meme coin e per questo motivo non dovrebbe essere ricompresa tra le prime 7 criptovalute su cui investire 10 mila euro… Ma come si fa a ignorare dogecoin (DOGE) se la altcoin è spesso tra le prime 10 criptovalute per capitalizzazione di mercato?

Va sottolineato il carattere goliardico della criptomoneta DOGE, non ha alcun obiettivo se non quello di rappresentare il lato “ironico” del mondo delle criptovalute.

Il software non viene aggiornato con cambiamenti significativi da lungo tempo, il che lo potrebbe alla lunga anche esporre a vulnerabilità.

Se aggiunto al portafoglio, DOGE va considerata la componente più speculativa tra tutte.

USDT o USDC

Infine consideriamo anche uno stablecoin tra tether USD (USDT) e USD coin (UDSC). Anche se gli stablecoin mantengono una bassa volatilità nei confronti del dollaro, lo stesso non si può dire nei confronti dell’euro, come mostra il grafico del prezzo su Kraken.com.

Ricomprendere uno stablecoin all’interno di un portafoglio finanziario che investe sulle criptovalute, va vista come una strategia di riduzione del rischio. Dovrebbe rappresentare la parte meno volatile e quindi più stabile del portafoglio.

Alcune piattaforme, inoltre, garantiscono sugli stablecoin alti interessi (anche nell’ordine dell’8%) se depositati e detenuti per lungo tempo.

Di contro gli stablecoin sono molto minacciati dalle autorità di regolamentazione e da alcune banche centrali, le quali vedono in questo tipo di valuta digitale una minaccia alla stabilità delle rispettive politiche monetarie.

Concludendo

Qualcuno potrebbe essere rimasto sorpreso dal fatto che tra le 7 criptovalute su cui investire 10 mila euro non abbiamo inserito progetti come: Solana (SOL); o Polkadot (DOT); o ancora il token binance coin (BNB).

Per i primi due il motivo è legato alla loro giovane età. A differenza di altri progetti di blockchain decentralizzate presentati in questa guida, SOL e DOT sono molto giovani e devono ancora dimostrare di saper reggere a situazioni di stress intensi.

BNB, invece, è legato a doppio filo all’exchange Binance. Se quest’ultimo dovesse fallire BNB non avrebbe più alcun valore sul mercato nel giro di un solo istante.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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