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Venerdì, Wall Street ha raggiunto nuovi massimi storici, con l’S&P 500 che ha chiuso a 6.173,07 e il Nasdaq che ha raggiunto 20.273,46, segnando i primi record da mesi. Il Dow ha registrato una performance superiore, guadagnando l’1% fino a 43.819,27, mentre i trader hanno interpretato segnali contrastanti provenienti dagli aggiornamenti sul commercio USA-Cina e da letture inflazionistiche superiori alle previsioni. La partecipazione istituzionale, ben evidente con volumi superiori del 21% alla media dei 20 giorni, ha confermato un appetito per il rischio resiliente nonostante l’incertezza delle politiche.
I mercati hanno aperto in rialzo grazie all’ottimismo legato ai progressi nelle negoziazioni commerciali tra USA e Cina, compresi gli accordi per accelerare le spedizioni di terre rare prima della scadenza dei dazi del 9 luglio. Tuttavia, a mezzogiorno il sentimento ha vacillato quando il presidente Trump ha interrotto bruscamente le trattative commerciali con il Canada a causa della tassa sui servizi digitali, definendola un attacco alle imprese americane. Nonostante l’inconveniente, gli acquirenti sono intervenuti in tarda fase, con le azioni in rialzo che hanno guidato quelle in calo al NYSE, evidenziando una forza sottostante mentre i trader bilanciavano l’ottimismo commerciale con i rischi persistenti.
Il settore dei Servizi di Comunicazione ha guidato i guadagni, con Meta e Alphabet in forte ascesa, mentre il settore Tecnologico ha seguito da vicino, con Nvidia e Microsoft che hanno raggiunto nuovi massimi storici, riflettendo l’entusiasmo costante per l’impulso dell’IA. Nike è salita del 15,2% dopo aver superato le previsioni sugli utili, segnalando un miglioramento operativo sotto la guida del CEO Elliott Hill, nonostante i costi preventivati di 1 miliardo di dollari collegati ai dazi. Nvidia ha guadagnato l’1,8%, avvicinandosi a una capitalizzazione di mercato di 4 trilioni di dollari, mentre Micron ed EchoStar hanno contribuito al rally dei semiconduttori e del settore tecnologico.
Il settore Energetico è rimasto indietro con un calo del 3,19% poiché il WTI è sceso del 12,1% fino a 65,08 dollari, mentre il settore Immobiliare ha perso lo 0,64% a causa delle maggiori aspettative sui tassi. Le azioni Growth hanno superato quelle Value, suggerendo che i trader stanno nuovamente puntando sulla leadership della crescita man mano che le condizioni macroeconomiche evolvono.
Il rapporto sull’inflazione PCE ha mostrato un quadro misto per la Fed. Il core PCE è salito al 2,7% annuo, superando le previsioni del 2,6%, mentre sia la spesa personale che il reddito sono diminuiti in modo inatteso, indicando un possibile indebolimento economico. I trader hanno mantenuto le aspettative per un taglio dei tassi a settembre, con i futures sui fed funds che attribuiscono una probabilità del 76%. I rendimenti dei titoli del Tesoro sono leggermente aumentati, con il decennale al 4,29%, riflettendo un’attenta ricalibrazione delle previsioni sui tassi.
I mercati entrano nell’estate posizionandosi per ulteriori guadagni, con l’S&P 500 e il Nasdaq che hanno registrato forti rialzi settimanali. Tuttavia, il brusco sviluppo legato alla crisi commerciale con il Canada evidenzia rischi che potrebbero influenzare il sentiment. I trader si concentreranno sulla scadenza dei dazi del 9 luglio e sugli utili del secondo trimestre come prossimi catalizzatori principali, con la capacità del mercato di assorbire gli shock pur mantenendo nuovi massimi, a supporto di un orientamento rialzista misurato nelle settimane a venire.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.