Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile sotto i 62 dollari, mentre il gas naturale ha già recuperato i 3,4 dollari, entrando in una fascia di prezzo caratterizzata da forte pressione ribassista.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano adesso in una fase di più netta ripresa, non ancora sui 62 dollari al barile ma abbondantemente sopra il supporto principale posizionato a 60 dollari tondi.
Il gas naturale, invece, ha ripreso quota per spingersi sopra un livello intermedio piuttosto rilevante, a 3,375 dollari e dunque oltre tutti gli indicatori EMA più rilevanti. La resistenza successiva si trova ora a quota 3,4 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 61,20 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,407 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe avere ancora difficoltà a spingersi sopra la resistenza intermedia di 62 dollari al barile, ma sta certamente stabilizzandosi in una zona di recupero molto significativa.
Difatti, dopo gli arretramenti che si sono susseguiti nelle ultime settimane, per la prima volta dal 10 Ottobre il petrolio greggio è in netta ripresa sopra i 60 dollari. Nell’eventualità di un superamento del target di 62 dollari, la commodity potrà poi spingersi tra i 62,80 e i 63,50 dollari al barile, nel punto mediano della precedente fascia laterale.
Obiettivi più ampi di così (su tutti, il target di 65 dollari) risultano piuttosto inverosimili nel contesto di mercato attuale. Alla stessa maniera, mi sento di escludere un nuovo ribasso sotto i 60 dollari nel brevissimo termine, considerando la convincente stabilizzazione ancora in corso.
Quanto al gas naturale, le previsioni sono per un proseguimento dei rialzi, con obiettivi rappresentati dalla stabilizzazione a 3,40 e poi dal test dei 3,45 dollari. Il raggiungimento di questi valori intermedi potrebbe agevolare il test della resistenza a 3,5 dollari.
In verità, di recente il gas naturale si è spinto fin oltre questo target (massimi relativi a 3,57$) ma l’estensione rialzista è stata sempre piuttosto breve e i ritracciamenti hanno preso il sopravvento. La stessa dinamica potrebbe osservarsi anche questa volta, perché sulle resistenze in questione si concentra una forte pressione di vendita.
Per un break-out rialzista convincente e sostenuto oltre i 3,5$, sarebbe necessario un preventivo movimento di accumulazione della durata di almeno tre o quattro sedute.
Infine, sul fronte ribassista attenzione al supporto di 3,20 dollari. Questo target fa ancora da spartiacque tra lo scenario attuale e quello più spiccatamente ribassista, che si estende fin oltre i 3 dollari tondi.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.