Il prezzo del petrolio greggio WTI non regala nessun nuovo stimolo, mentre il gas naturale ha sofferto un primo cedimento.
Il prezzo del greggio WTI si mantiene sopra la resistenza intermedia dei 60 dollari al barile, mostrando ancora una volta un andamento complessivamente statico, privo di segnali convincenti di estensione sia al rialzo sia al ribasso.
Le quotazioni restano ancorate intorno alla soglia dei 60 dollari, in una fase marcatamente laterale.
Diverso il quadro per il gas naturale, che ha registrato un primo arretramento oltre il supporto intermedio di 4,5 dollari. Per la prima volta questa fascia, finora considerata solida, è stata superata. La pressione ribassista potrebbe ora favorire ulteriori discese verso l’area di supporto intermedia posta a 4,30 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 59,43 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,347 dollari, ancora in calo.
Il prezzo del greggio WTI ha recentemente mostrato debolezza dopo aver incontrato la resistenza nell’area dei 62 dollari.
Da questo punto il mercato ha invertito la rotta e si è riportato verso la zona dei 60 dollari, dove permane un equilibrio fragile tra spinte rialziste e pressioni ribassiste. L’analisi tecnica evidenzia come il supporto immediato si collochi a 59,8 dollari, livello che se violato potrebbe aprire la strada a un test più profondo verso 59,20 e successivamente fino a 58 dollari al barile.
Nel breve termine il quadro rimane incerto: da un lato la pressione ribassista alimentata dai timori di eccesso di offerta mantiene viva la possibilità di nuovi ritracciamenti verso 58 dollari, dall’altro la tenuta della fascia dei 60 dollari potrebbe favorire un consolidamento laterale in attesa di nuovi catalizzatori macroeconomici.
Il prezzo del gas naturale ha registrato un arretramento sotto la soglia dei 4,5 dollari, livello che fino a ieri sembrava garantire una solida tenuta. Non si tratta di un vero e proprio crollo, ma il quadro tecnico di brevissimo termine appare ora più fragile: la rottura del supporto ha aperto la strada a possibili ulteriori discese, con obiettivi compresi tra 4,42 (già ampiamente superato in queste ore) e 4,20 dollari, aree che rappresentano i prossimi livelli di contenimento della pressione ribassista.
Per allontanare questo scenario, il gas naturale dovrà riuscire a recuperare il livello di 4,50 dollari, così da stabilizzarsi e consolidare anche oltre questa soglia (verso 4,65/4,68 dollari).
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.