Un’azienda legata al territorio, non solo corrispondenza.
Poste Italiane S.p.A è una delle aziende più note a livello nazionale. Opera nel settore corrispondenza e pacchi, nel settore finanziario, in quello assicurativo e nella telefonia mobile. L’azienda è presente sul territorio italiano a livello capillare, basti pensare che nel 96% dei comuni vi è almeno un ufficio postale. Alla rete fisica si associa una vastissima infrastruttura virtuale, che conta ogni mese in media ben 9 milioni di viste. Parliamo dunque di un’azienda fortemente radicata nel territorio nazionale.
Poste Italiane rientra nell’indice FTSE MIB e il 60% delle quote sono ancora controllate dallo Stato Italiano attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo significa che il titolo rimane sempre piuttosto monitorato e che, quindi, dovrebbe avere un andamento abbastanza stabile.
In Novembre l’azienda ha rivelato i ricavi del terzo trimestre e, constatata una sensibilità grandissima del titolo allo spread, era stato messo in atto un meccanismo per cercare di contenere i disagi, il quale si sostanzia in un consolidamento del Solvency-II, che fissa gli interventi sul capitale al superamento della soglia del 130%.
La società, guidata da Matteo Del Fante, aveva riscosso un grandissimo successo alla presentazione della trimestrale ed il coro di buy non si era fatto attendere. Ora le cose stanno cambiando e le grandi banche si mostrano più caute sul titolo, aggiustando i loro target price anche se le raccomandazioni rimangono quelle d’acquisto.
Il rialzo dello spread (ieri chiudeva a 326) continua ad incidere negativamente sul rendimento del titolo, nonostante le contromisure. Alla chiusura di ieri, Poste Italiane (PST) perdeva il 2,75%. Negli ultimi sei mesi ha invece perso ben 17,86 punti percentuali. Il titolo ha rallentato rispetto al FTSE nell’ultima settimana, segnale che potrebbe portare gli investitori a vendere. I volumi scambiati sono stati pari a 3388113, inferiori alla media mobile ad un mese e la volatilità a 1,479.
I target price oscillano tra i 6,50 Euro fissati da Credit Suisse ai 9,60 di JP Morgan e la maggior parte dei giudizi resta su “neutral”. L’analisi tecnica suggerisce come prossimo livello di supporto i 6,178, mentre la resistenza dovrebbe verificarsi ai 6,57. Come sempre si consiglia la massima prudenza.
Sebastiano ha un background in Business Administration con esperienze di studio alla Boston University. Dopo i suoi studi ha proseguito la sua carriera come consulente in aziende quali Accenture e Deloitte. In entrambi i casi si è focalizzato in ambito fintech coniugando la passione per la tecnologia al suo lavoro. Attualmente scrive di come la tecnologia influenza l’economia su alcuniportali online.