I dati di oggi potrebbero indicare un ulteriore inasprimento del mercato del lavoro e rafforzeranno le aspettative per una graduale stretta della politica monetaria della Fed
Giovedì, il Dollaro USA ha corretto in modo netto i picchi dei primi 17 mesi raggiunti all’inizio di questa settimana, contribuendo alla netta ripresa della coppia EUR/USD dai minimi in prossimità del manico a 1,1300. Il crollo dell’USD non ha avuto alcun evidente catalizzatore ed è stato principalmente guidato dall’impetuoso rally della sterlina britannica in scia alle notizie positive sulla Brexit. Oltre a quanto detto, il principale fattore rischio per gli eventi imminenti – le elezioni statunitensi a medio termine, unitamente al deludente indice PMI ISM del manifatturiero statunitense – hanno esercitato un’ulteriore pressione al ribasso, favorendo la chiusura aggressiva di posizioni long. Nel frattempo, la coppia ha guadagnato quasi 120 pip ed è risalita al di sopra della maniglia a 1,1400, recuperando interamente le perdite settimanali e raggiungendo un nuovo massimo in sette giorni. I rialzisti dell’USD hanno sono rimasti indietro durante la sessione asiatica di venerdì, dato che trader ora guardano con impazienza al rapporto NFP mensile sui salari degli Stati Uniti, per poter prendere un po’ il fiato.
Si prevede che nel mese di ottobre l’economia statunitense abbia aggiunto 190.000 nuovi posti di lavoro e il tasso di disoccupazione si mantenga stabile al 3,7%. Mentre sto scrivendo questo articolo, la coppia EURUSD viene scambiata a 1,1426, in rialzo dello 0,17%. I riflettori, tuttavia, saranno soprattutto sui dati sulla crescita dei salari orari medi, che dovrebbero essere aumentati dello 0,2% m/m e del 3,1% a/a, per il maggiore incremento annuo dalla metà del 2009. I dati di oggi indicheranno un ulteriore inasprimento del mercato del lavoro e rafforzeranno le aspettative per una graduale stretta della politica monetaria della Fed, anche oltre il 2018, che potrebbe alla fine fungere sa supporto a breve termine per il biglietto verde. Si prevede che anche il dollaro statunitense vedrà alcuni movimenti negativi in risposta ai titoli positivi relativi ai colloqui sino-statunitensi. Guardando dal punto di vista tecnico, l’improvviso rialzo ha aiutato la coppia a superare con decisione il canale di tendenza discendente che durava da oltre due settimane.
Il movimento al rialzo ora sembra essersi fermato vicino al 23,6% del livello di ritracciamento di Fibonacci della recente caduta di 1,1815-1,1302, al di sopra del quale è probabile che la coppia acceleri; il movimento verso l’alto potrebbe ulteriormente estendersi verso il punto di rottura della resistenza intermedia a 1,1460 in direzione della soglia psicologica dei 1,1500, coincidente con il livello di ritracciamento 38,2% di Fibonacci. D’altra parte, qualsiasi ritracciamento significativo sembra ora trovare un supporto immediato vicino al punto di rottura della resistenza del canale di tendenza, attorno alla regione 1,1370. Una debolezza mancata estensione, che porti a una successiva rottura sotto la zona orizzontale a 1,1355, annullerà le prospettive di qualsiasi ulteriore rialzo a breve termine ed esporrà la coppia a tornare indietro e insidiare il supporto chiave 1,1300.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.