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Aggiornamento: Il greggio in mano agli orsi

Da:
Sebastiano Raimondo
Pubblicato: Nov 27, 2018, 09:14 UTC

Scorrendo la pagina Twitter del presidente americano Donald Trump, si può ricostruire l’escalation della caduta del West Texas Intermediate. Trump porta

crude oil

Scorrendo la pagina Twitter del presidente americano Donald Trump, si può ricostruire l’escalation della caduta del West Texas Intermediate. Trump porta avanti imperterrito la sua sfida all’Arabia Saudita e dopo i suoi primi Tweet, il greggio aveva già iniziato a crollare. A Piazza Affari continua senza sosta la discesa e, i titoli petroliferi che seguono il greggio sono ancora in sofferenza mentre l’Opec considera quali contromisure adottare.

C’è una nuova crisi in vista?

Grandissima l’influenza delle opinioni social la scorsa settimana, quando il greggio è piombato verso il basso. Affondano anche le italiane Saipem (-15,84%), Eni (-6,20%) e Tenaris (-5,60%). In controtendenza la Saras capitanata da Massimo Moratti, che guadagna il 7,21% nello stesso periodo. Come accennato in precedenza l’Opec starebbe per valutare un duro taglio alla produzione.

In questo senso sarà decisivo il meeting del 6 dicembre. Attualmente il prezzo del petrolio greggio al barile ha raggiunto i minimi da settembre dello scorso anno e, secondo il parere degli analisti, l’attuale situazione economica è confrontabile con quella di novembre/dicembre 2014, quando i prezzi scesero più o meno al livello di oggi. Resta da vedere se e quanto le posizioni dei ribassisti possano resistere e far proseguire il trend negativo o se, invece, siano in procinto di cedere la mano. Per la terza volta in dieci anni pare che l’offerta di petrolio superi la domanda, innescando una reazione a catena che potrebbe coinvolgere l’economia mondiale.

Le nostre previsioni

Da quanto evidenziato sopra è facile intuire come l’industria del petrolio stia forse vivendo il suo periodo più nero e che il declino sia ormai alle porte. E’ possibile che nel medio termine si verifichino riprese momentanee ma la fine dell’era del petrolio sembra ormai giunta. Le energie rinnovabili e le tecnologie che le sfruttano hanno raggiunto un livello di competitività adeguato alle richieste del mercato e hanno negli anche convinto l’opinione pubblica.

Sull'Autore

Sebastiano ha un background in Business Administration con esperienze di studio alla Boston University. Dopo i suoi studi ha proseguito la sua carriera come consulente in aziende quali Accenture e Deloitte. In entrambi i casi si è focalizzato in ambito fintech coniugando la passione per la tecnologia al suo lavoro. Attualmente scrive di come la tecnologia influenza l’economia su alcuniportali online.

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