Digitalizzazione delle Banche: i Nuovi Trend in Atto nel Settore

I prossimi trend partono da un cambiamento a livello di impostazione strategica da parte dei grandi gruppi: sostituire l’analogico con il digitale per rispondere alle esigenze del mercato e degli utenti. Ed ecco il cambiamento delle filiali, da luogo fisico dove recarsi per incontrare i propri consulenti ed effettuare transazioni e operazioni bancarie a luogo digitale gestito da remoto mediante app, social network e siti web. Siamo in piena rivoluzione Internet banking, dove non abbiamo il contatto fisico con l’operatore e sviluppiamo tutto in piattaforma: trasferimenti di denaro, compra/vendita di titoli e via discorrendo.

In generale l’intero comparto assiste al fenomeno Fintech, il cui termine si riferisce all’unione di Tecnologia e Finanza e quindi alla fornitura di servizi e prodotti finanziari erogati attraverso le moderne tecnologie messe a disposizione dall’informatica. Ed ecco la nascita di migliaia di aziende tecno-finanziarie operative, le quali muovono diversi miliardi di dollari ogni anno.

I servizi erogati dalla Fintech possono essere gli stessi della finanza tradizionale, ma ciò che muta rispetto al passato sono gli strumenti utilizzati per compiere suddette operazioni. Inoltre tipico di questo settore sono una serie di attività native digitali, cioè nate negli ultimi anni, come ad esempio la creazione e la gestione delle valute elettroniche, come ad esempio il Bitcoin, del quale si fa un gran parlare negli ultimi mesi.

Da una ricerca effettuata da PWC emerge come questo cambiamento sia radicale e globale, ovviamente con tassi di crescita diversi da paese a paese. Per poter rimanere al passo coi tempi e abbracciare le nuove tecnologie esistenti, i grandi gruppi bancari stanno sviluppando delle partnership con aziende specialistiche per affinare la propria efficienza operativa e rispondere alle esigenze dei clienti per assolvere velocemente ai compiti preposti e imposti dal mercato.

La collaborazione con le aziende Fintech da parte degli istituti tradizionali è cresciuta del 32% nel 2016 e del 45% nel 2017 e continuerà a crescere negli anni a venire.

Gli Istituti Finanziari in Germania contano la più alta partnership con aziende Fintech (70%), le organizzazioni in Corea del Sud che hanno questa forma di collaborazione si attestano solo attorno al 14%, mentre per il 53% le banche americane, 43% quelle del Regno Unito. Coloro che hanno poi un ruolo impattante e significativo nel settore innovativo finanziario sono i big brand della tecnologia come Google, Apple, Samsung, E-retailer  come Amazon e Alibaba e piattaforme di social media come Facebook e Snapchat, che vogliono offrire ai propri clienti nuovi modi di approcciare al settore dei pagamenti digitali, con l’ausilio magari delle nuove tecnologie di AI (Intelligenza Artificiale).

Sul fronte finanziamenti, questi crescono e sono erogati soprattutto alle startup in chiave Fintech: secondo la piattaforma DeNovo di PwC, il finanziamento di start-up Fintech è aumentato ad un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 41% negli ultimi quattro anni, con oltre $40 miliardi di investimento complessivi.

Le banche infine, per poter rimanere al passo coi tempi e non perdere terreno nei confronti delle aziende Fintech, stanno inoltre dotandosi di professionisti in grado di colmare i gap di competenze con i propri concorrenti.

Del resto i nuovi canali digitali tra cui si annoverano i social media renderanno la comunicazione sempre più personale nell’ambito del consulente della clientela e un novero di competenze diverso da quello dei consulenti tradizionali è dunque necessario.

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Insomma ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale e radicale, che porterà, si spera, beneficio per entrambe le parti in causa.