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Morgan Stanely E Goldman Sachs Pensano Che Un Taglio Della Produzione Da Parte Dell’Opec Sia Una Fiaba

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 23, 2016, 11:23 UTC

Il greggio mondiale rimane sotto pressione dopo il calo del 3% registrato lunedì e il ribasso di oltre l'1% di martedì. I prezzi perdono terreno dai

Morgan Stanely E Goldman Sachs Pensano Che Un Taglio Della Produzione Da Parte Dell’Opec Sia Una Fiaba

Il greggio mondiale rimane sotto pressione dopo il calo del 3% registrato lunedì e il ribasso di oltre l’1% di martedì. I prezzi perdono terreno dai massimi di due mesi sulla scia delle preoccupazioni per il fiorire delle esportazioni cinesi, l’incremento delle esportazioni irachene e nigeriane e l’aumento degli impianti di perforazione statunitensi. Il greggio WTI é scambiato a 47,02$ mentre il Brent posta un calo di 12 centesimi per attestarsi su quota 48,86$.

Lunedì, dopo che l’Iraq ha dichiarato di essere intenzionato ad aumentare le esportazioni di circa il 5% nei prossimi giorni a seguito della ripresa delle spedizioni provenienti da tre campi petroliferi situati a nord della regione, i prezzi del greggio hanno iniziato a perdere terreno.

Stando a quanto dichiarato a  Bloomberg News dai funzionari di Kirkuk, centro petrolifero nell’estremità nord dell’Iraq, le spedizioni aumenteranno di circa 150.000 barili giornalieri, poiché le esportazioni mostrano segni di ripresa. I tre giacimenti di greggio sono gestiti dalla compagnia statale Northern Oil Co.,tuttavia le esportazioni sono controllate dalla regione semi-autonoma del Kurdistan.

A tale proposito ci sembra opportuno ricordare come nel mese di marzo la società avesse interrotto le esportazioni provenienti da quei campi a causa di una controversia di pagamento con il governo curdo. Tuttavia, la scorsa settimana, il nuovo ministro del petrolio iracheno, Jabber al-Luaibi, ha dichiarato di voler risolvere la controversia, pertanto, il primo ministro Haidar Al-Abadi ha ordinato al ministero del petrolio di riprendere il pompaggio.

LA CNBC ha riferito che i prezzi del greggio sono aumentati del 15% dall’inizio del mese di agosto sulla scia delle speculazioni che vedono i membri Opec ridurre la produzione, che congiuntamente al ribasso del dollaro ha incrementato la domanda di greggio, prodotto negoziato nella valuta statunitense.

La banca di investimento calcola che la ripresa resterà fragile poiché l’interruzione della fornitura da parte di Nigeria, Iraq e Libia mostra segni di rallentamento.

Riportiamo quanto scritto dagli analisti della Goldman Sachs: “Sebbene i prezzi del greggio abbiano rimbalzato bruscamente dal 1 ° agosto, riteniamo che la mossa non sia stata guidata da un miglioramento dei fondamentali del greggio, ma dalla notizia di un possibile congelamento della produzione e del forte ribasso del dollaro statunitense” gli analisti di Goldman ha scritto.

La Goldam Sachs rimane ancorata alle sue previsioni che vedono il Brent attestarsi tra i 45$ e i 50$ entro la prossima estate.

La scorsa settimana gli speculatori hanno mostrato una forte eccitazione sulla scia di un possibile accordo tra i membri Opec e i maggiori produttori di greggio mondiali volto a congelare la produzione, ma secondo la Morgan Stanley tutti coloro che sperano in un’azione coordinata per stabilizzare il mercato del greggio sono destinati a ricevere una delusione. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come, gli strateghi guidati da Adam Longson, capo della ricerca delle materie prime energetiche, abbiano ritenuto tale opzione “altamente improbabile” poiché i membri del cartello continuano a lottare per la quota di mercato.

Con l’aumento della produzione da parte di Iraq e Iran e della produzione di scisto statunitense, poiché gli impianti di perforazione continuano ad aumentare, l’esito della riunione Opec potrebbe avere effetti limitati sulla produzione globale. L’idea di congelare la produzione é stata già lanciata all’inizio dell’anno, ma é stata annullata nella riunione tenutasi a Doha, Qatar, nel mese di aprile, quando l’Iran si é rifiutato d i prender parte al programma. La nazione del Medio Oriente aveva appena ottenuto la revoca delle sanzioni internazionali a seguito di un accordo nucleare con gli Stati Uniti raggiunto a gennaio, pertanto, aveva appena incrementato la produzione e le esportazioni.

Tuttavia, anche se il cartello —  contro le aspettative della Morgan Stanley —  riuscisse a raggiungere un accordo, i prezzi del greggio non subiranno una forte spinta, ha dichiarato la banca.

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