Grazie a possibili misure di sostegno del prezzo, il greggio aumenta di più del 2%

Nella giornata di lunedì, i contratti future sul Wti hanno guadagnato il 2,65%, ossia 1,18$, per salire a 45,67$. Il rialzo è stato provocato dalle ipotesi di una possibile azione di supporto del prezzo in un mercato petrolifero che si trova in eccesso di offerta. In particolare, l’aumento del prezzo è stato stimolato dalle dichiarazioni rese, nella giornata di lunedì, dal ministro dell’Energia della Russia, Alexander Novak, a un quotidiano saudita. Novak ha affermato che la Russia si sta consultando con l’Arabia Saudita e con altri paesi produttori per raggiungere la stabilità del mercato.

Acquisti speculativi aggressivi e chiusure delle posizioni hanno sopraffatto i venditori short, che si mantengono scettici circa la possibilità che la ripresa possa continuare a questo ritmo, dato l’eccesso di offerta.

Gli acquisti sono, inoltre, stati sufficientemente forti da superare dati potenzialmente ribassisti sul possibile incremento dell’offerta. Secondo Baker Hughes, nell’ultima settimana, il numero di pozzi petroliferi attivi è aumentato di 15 impianti, per un totale di 396. Sebbene il dato sia ben al di sotto dei 1600 pozzi attivi nel 2014, prima del crollo dei prezzi, il numero di impianti in attività, dopo aver raggiunto il minimo di 316 a maggio, è andato costantemente crescendo negli ultimi mesi.

Il lato della domanda sostiene la previsioni di ribasso. Nell’ultima settimana, tre dei cinque maggiori consumatori di greggio nel mondo hanno pubblicato documenti che indicano un rallentamento della crescita economica. Il dato potrebbe iniziare a premere nuovamente sul prezzo del greggio.

Nella giornata di lunedì, i contratti future sull’oro con scadenza a dicembre negoziati sul Comex si sono mossi in rialzo grazie al dollaro che rimane sotto pressione dopo la pubblicazione, nella giornata di venerdì, dei dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. La lettura, peggiore delle aspettative, ha ridotto del aspettative di un innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso di quest’anno.

Sebbene l’oro si sia mosso in rialzo durante tutta la sessione, i guadagni sono stati limitati dalla preoccupazione per i verbali della riunione di luglio della Fed, che verranno pubblicati nella giornata di mercoledì. Il documento rivelerà, infatti, le intenzioni della Fed e fornirà indizi sulla tempistica del prossimo innalzamento dei tassi di interesse.

Nella giornata di lunedì, i contratti future sull’indice del dollaro con scadenza a settembre si sono mossi in ribasso. Gli investitori hanno premuto al ribasso in attesa dei dati sull’inflazione al consumo, che verranno pubblicati nella giornata di martedì e che, per il mese di luglio, dovrebbero segnare lo zero. Nella scorsa settimana, i dati sulla produttività hanno indicato che l’inflazione sarà sotto pressione, rafforzando le ipotesi secondo cui la Fed si asterrà dall’innalzare i tassi di interesse nel corso dell’anno.

Gli ultimi dati dell’indice Cme dei federal fund hanno mostrato che, secondo gli investitori, vi è un 43% di possibilità che la Fed innalzi i tassi a dicembre. Prima della pubblicazione dell’indice, avvenuta nella giornata di venerdì, tale possibilità veniva data al 47%.

Nella giornata di lunedì, i titoli del Tesoro degli Stati Uniti si sono mossi in rialzo, con gli investitori che hanno reagito alla volatilità del prezzo del petrolio. Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è salito all’1,5355%, mentre quello dei titoli a 30 anni è aumentato al 2,2586%.

L’indice del settore manifatturiero dello Stato di New York ha ceduto 5 punti per scendere a -4,2, mentre l’indice Nahb del settore immobiliare, che misura la fiducia dei costruttori, è aumentato di 2 punti.