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Investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: May 4, 2024, 21:56 GMT+00:00

Come investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica? Ecco alcuni fondi negoziati in borsa che ti possono interessare.

Investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica

La digitalizzazione è diventato negli ultimi anni un obiettivo non più derogabile. In Europa, ma anche negli Stati Uniti, sono stati approntati piani di ammodernamento delle reti di comunicazione per consentire anche ai territori più interni e isolati di essere in grado di comunicare su reti più moderne e veloci, con cui accedere a nuovi servizi pubblici e privati.

Sebbene la digitalizzazione non sia un argomento recente per gli addetti ai lavori, oggi ha assunto un carattere di rinnovata priorità. La missione dei governi e delle società di telecomunicazioni è fornire alle persone servizi a distanza per accorciare le distanze, usando un giro di parole.

Mentre l’ammodernamento delle reti di telecomunicazione richiede investimenti del valore di decine di miliardi di euro, la loro tutela diventa ancor più centrale.

Tutela che passa per la sicurezza informatica delle infrastrutture di comunicazione, attraverso le quali transitano i dati delle persone che usufruiscono di servizi digitali.

I cavi marini per le telecomunicazioni, ad esempio, sono diventati target sensibili e più volte sono stati oggetto di azioni di sabotaggio al fine di interrompere il passaggio di informazioni tra i continenti. L’obiettivo di tali azioni ha origini geopolitiche, ma la risposta non può che arrivare da nuovi investimenti sulla sicurezza.

Dunque, com’è facile intuire per gli investitori interessati a investire in digitalizzazione e in sicurezza informatica ci sono rilevanti opportunità da cogliere.

E per farlo, investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica è uno dei modi relativamente più accessibili per l’investitore al dettaglio non professionale. E spieghiamo subito il perché.

Perché investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica

Quando ci interessiamo a un tema di investimento, oltre a studiarlo in modo approfondito per comprenderlo, ricerchiamo le società quotate sulle principali Borse mondiali per potervi investire.

Ma quando ci rendiamo conto che un certo tema di investimento tocca trasversalmente più settori industriali (anche se tra loro affini), ecco che diventa difficile districarsi e trovare le società quotate da inserire nel personale portafoglio titoli.

Per questo sono nati i fondi di investimento e in particolare i fondi di investimento passivi come gli ETF.

Dunque investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e della sicurezza informatica, significa investire in un paniere di società che al loro interno hanno una divisione dedicata alle tecnologie digitali, o alla sicurezza informatica o anche a copertura di entrambe i business.

Gli ETF tematici svolgono per l’investitore l’immenso compito di selezione e forniscono a questi un prodotto finanziario già pronto.

Naturalmente è sempre dovere dell’investitore leggere il KIID dell’ETF e informarsi in maniera approfondita sullo strumento. Il KIID è il documento con le informazioni chiave del veicolo di investimento.

Ma quali sono questi ETF legati alla digitalizzazione e alla sicurezza informatica su cui potremmo investire?

Di seguito passiamo alla presentazione di alcuni di quelli più interessanti e accessibili per l’investitore italiano ed europeo più in generale. Tratteremo cioè di ETF facilmente accessibili attraverso le piattaforme di trading dei maggiori broker regolamentati in Italia ed Europa.

Gli ETF digitalizzazione e sicurezza informatica su cui investire

Eccoci dunque giunti nella seconda parte della guida su come investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica. Di seguito ne presentiamo alcuni sotto forma di elenco con informazioni che potranno essere integrate dall’investitore leggendo il KIID di cui sopra.

  • Amundi Digital Economy and Metaverse ESG (EBUY): l’ETF replica l’indice MSCI ACWI IMI Digital Economy & Metaverse ESG Filtered, ed è denominato in dollari USA. Tuttavia l’ETF è scambiato anche in euro come quello che stiamo vedendo qui. L’indice di riferimento permette una esposizione a quelle società che generano ricavi significativi dalla catena del valore dell’economia digitale, compreso l’ecosistema metaverso. Allo stesso tempo l’indice, e quindi anche il fondo, esclude quelle società che non rispettano i criteri ESG. Dunque sono fuori dall’indice società che causano stress idrico, contribuiscono alle emissioni di carbonio, hanno una cattiva gestione dei lavoratori, ecc. Per ottimizzare la replica dell’indice, l’ETF può utilizzare una strategia di replica a campione. L’ETF è ad accumulo, significa che non distribuisce il dividendo. L’indicatore di rischio è 5, il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni.
  • iShares Digital Security UCITS ETF USD (LOCK): il fondo è stato ideato da BlackRock Asset Management Ireland Ltd ed ha come finalità conseguire un rendimento sull’investimento mediante una combinazione di incremento di capitale e reddito sulle attività del Fondo, che rispecchi il rendimento dello STOXX Global Digital Security Index. L’Indice rispecchia le prestazioni di un sottogruppo di titoli azionari globali di paesi idonei presenti nello STOXX Global Total Market Index (cioè l’Indice originario) che generano ricavi significativi dalla fornitura di soluzioni incentrate sulla sicurezza informatica, dunque fornendo esposizione a società che si occupano a livello globale della trasmissione, della salvaguardia e/o della gestione di dati sensibili e/o dell’accesso ai data center. L’ETF è ad accumulo ed è acquistabile anche nella versione in euro. L’indicatore di rischio è 4 su 7, il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni.
  • Rize Cybersecurity and Data Privacy UCITS ETF (CYBR): l’ETF replica passivamente il rendimento del Foxberry Tematica Research Cybersecurity & Data Privacy USD Net Total Return Index. L’indice rappresenta società quotate in Borsa che traggono ricavi significativi dalla fornitura di prodotti e servizi che proteggono gli individui e le organizzazioni dalle minacce informatiche. Il rating MSCI ESG è A, il fondo è acquistabile anche nella versione in euro sulle borse europee e presenta un rischio del capitale 5/7. Il periodo di detenzione raccomandato nel KIID è di 5 anni.
  • Rize Digital Payments Economy UCITS ETF (PMNT): l’ETF è stato sviluppato per replicare passivamente le performance dell’indice Foxberry Digital Payments Economy USD Net Total Return. L’ETF è quotato anche sulle principali borse europee, Milano compresa, ed è quindi acquistabile anche nella versione in euro. L’ETF cerca di investire in società quotate in borsa che potenzialmente possono beneficiare della transizione strutturale dai tradizionali pagamenti in contanti alla velocità e comodità dei portafogli digitali, dei pagamenti digitali e delle valute digitali. Il rating MSCI ESG è A, mentre l’indicatore di rischio è di 5 su 7. Il periodo di detenzione minimo raccomandato è di 5 anni.
  • L&G Cyber Security UCITS ETF (ISPY): l’ETF replica passivamente l’andamento dell’indice ISE Cyber Security® UCITS Index Net Total Return. Il fondo è anche attento a una serie di caratteristiche ambientali e sociali. L’Indice è composto da società quotate su diverse borse valori in tutto il mondo che generano una percentuale consistente dei loro ricavi nel settore della sicurezza informatica. Tale settore si considera costituito dalle società dei seguenti due sottosettori: Fornitori di infrastrutture che sviluppano hardware e software per tutelare l’accesso interno ed esterno a file, siti internet e reti; Fornitori di servizi che forniscono servizi di consulenza e di sicurezza informatica. Il livello di rischio dell’indice è 5 su 7, mentre il periodo di detenzione raccomandato è di 5 anni.

Concludendo

Per investire negli ETF a sostegno della digitalizzazione e sicurezza informatica, invitiamo l’investitore a condurre la propria ricerca. Sicuramente troverà altri ETF legati ai due temi e che potrebbero interessarlo.

In alternativa potrà prendere in considerazione anche gli investimenti in intelligenza artificiale, sempre ricorrendo agli ETF e a qualche titolo azionario da mettere in portafoglio.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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