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A causa del contrasto tra Stati Uniti e Giappone, il G7 compie scarsi progressi

Da:
Barry Norman
Pubblicato: May 23, 2016, 09:17 UTC

I trader del Forex trascorreranno la giornata di lunedì a valutare le dichiarazioni del G7 svoltosi durante il fine settimana. La Banca del Giappone

A causa del contrasto tra Stati Uniti e Giappone, il G7 compie scarsi progressi

I trader del Forex trascorreranno la giornata di lunedì a valutare le dichiarazioni del G7 svoltosi durante il fine settimana. La Banca del Giappone dovrebbe iniziare a intervenire sul mercato per svalutare lo yen, ma non prima della conclusione del vertice. Nella mattinata di oggi, lo yen ha sorpreso il mercato valutario per muoversi in rialzo di 31 punti e raggiungere quota 109,82, mentre il dollaro cedeva parte dei suoi guadagni.

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Nella giornata di sabato, gli Stati Uniti hanno diffuso un duro comunicato in cui avvertono il Giappone di non intervenire sul mercato valutario. Le differenze tra Washington e Tokyo in merito alla politica dei tassi di cambio hanno oscurato la riunione dei ministri delle Finanze del G7 svoltasi in Giappone.

Giappone e Stati Uniti sono ai ferri corti sulla politica monetaria, con Washington che afferma come Tokyo non abbia alcuna giustificazione per intervenire sul mercato al fine di arrestare l’apprezzamento dello yen, dato che l’andamento della valuta nipponica rimane “ordinario”.

Questo contrasto è stato palese durante il vertice dei ministri delle Finanze del G7 svoltosi a Sendai. In tale occasione, a conclusione di un incontro bilaterale con il suo omologo giapponese, il segretario del Tesoro degli Stati Uniti, Jack Lew, ha, infatti, affermato di non ritenere che l’attuale andamento dello yen sia “disordinato”.

La Reuters ha riportato le dichiarazioni del ministro delle Finanze giapponese, Taro Aso, secondo cui non vi è stato alcun “acceso dibattito” con Lew sullo yen. Per Aso, è, inoltre, naturale che paesi diversi abbiano politiche di cambio diverse. A ogni modo, l’incontro con Lew non ha impedito ad Aso di mettere in guardia i mercati circa un eccessivo apprezzamento dello yen.

In una dichiarazione che costituisce un chiaro rifiuto delle posizioni del Giappone, il G7 “ha sottolineato l’importanza per tutti i paesi di astenersi dalla svalutazione competitiva.” In risposta, nella giornata di sabato, Aso ha comunicato a Lew che il Giappone sta semplicemente reagendo a un andamento “unilaterale, brusco e speculativo” del mercato valutario.

Una valuta più debole costituisce uno dei pilastri del programma del primo ministro Abe per rilanciare la terza potenza economica mondiale da quando è entrato in carica alla fine del 2012. L’ultimo intervento delle autorità giapponesi sul mercato valutario risale al 2011, quando si tentò di limitare il rialzo dello yen per sostenere la ripresa a seguito dello tsnuami e del terremoto che avevano devastato il paese all’inizio dell’anno.

Lo yen dovrebbe essere caratterizzato da volatilità per tutta la settimana. Nella giornata di lunedì, la coppia USD/JPY ha aperto a quota 110,13 e potrebbe salire fino a quota 112, con i trader che studiano le misure della Banca del Giappone, che potrebbe intervenire soltanto dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione, prevista per la giornata di venerdì. La sessione di lunedì è stata distinta da volatilità.

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Avendo raggiunto un accordo soltanto su misure minori di coordinamento delle diverse strategie per rilanciare la crescita, i ministri delle Finanze del G7 hanno dedicato la giornata di sabato a questioni quali il finanziamento del terrorismo, l’evasione fiscale e il sostegno alla lotta contro le pandemie. La maggior parte dei governi dei paesi del G7 è favorevole a un aumento della spesa pubblica per supportare una crescita incerta. Tuttavia, per quanto concerne la politica di bilancio, la Germania mantiene un approccio più conservatore, ritenendo che le riforme strutturali rivestono un’importanza cruciale.

Per la terza settimana, il dollaro ha continuato a muoversi lungo la tendenza al rialzo avviata a gennaio, con i trader che valutano la possibilità che gli Stati Uniti adottino una politica monetaria restrittiva a fronte delle misure espansive poste in essere in Giappone e in altri paesi.

Il dollaro si è mosso in rialzo a seguito della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione del Fomc, che hanno portato i trader a scommettere sempre più su un innalzamento dei tassi nel prossimo mese. Il dollaro ha raggiunto quota 95,31 e dovrebbe continuare ad apprezzarsi nel corso della settimana. La mossa è stata innescata anche dal governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, che ha ribadito di essere pronto ad adottare nuove misure di stimolo, se necessario.

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