A seguito del discorso tenuto da Janet Yellen all'Economic Club nella giornata di martedì, i titoli hanno sperimentato un rimbalzo. La relazione si è
Affermando che la Fed “procederà con cautela” nella sua spinta alla normalizzazione dei tassi di interesse, Yellen ha innescato un rialzo delle borse su scala globale. A parte il ribasso in Giappone, le borse di Hong Kong, Cina, India, Australia, Londra, Francoforte e Parigi si sono mosse in forte rialzo.
Le borse sono state sostenute anche da un ulteriore deprezzamento del dollaro contro un paniere di valute estere. Un dollaro in ribasso incentiva le vendite delle multinazionali statunitensi, facendone aumentare i profitti, ed ha effetti positivi sia per le materie prime, come il petrolio, sia per i paesi emergenti.
Secondo i dati pubblicati dall’Adp nella giornata di mercoledì, nel mese di marzo, il settore privato ha registrato 200000 nuovi posti di lavoro. Ciò potrebbe rappresentare una possibile anticipazione dei dati che il governo degli Stati Uniti pubblicherà nella giornata di venerdì. Qualora le previsioni fossero confermate, si potrebbe notare come il mercato del lavoro negli Stati Uniti continui a seguire una tendenza nettamente positiva nonostante il rallentamento dell’economia globale.
I dati migliori delle aspettative hanno contribuito ben poco al ribasso del dollaro, attualmente negoziato a quota 94,89. Con un dollaro deprezzato, la coppia EUR/USD viene negoziata intorno a quota 1,1324, intorno ai massimi di marzo. L’euro si è mosso in rialzo a seguito della pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, inaspettatamente salita oltre lo zero nel mese di marzo. Il dato segnala che la domanda interna e le misure di stimolo della Banca Centrale Europea potrebbero finalmente aver avviato un incremento dei prezzi.
Secondo Bloomberg, la Bank of America Corp. suggerisce di vendere euro contro dollari per coprire il rischio dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sulla base di un’ipotesi che vede la moneta unica europea sottostimare la possibilità della “Brexit”.