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La Capacità Di Stoccaggio Scompare Rapidamente

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Feb 12, 2016, 15:09 UTC

Wall Street svende i guadagni di giovedì, sulla scia di un calo dei prezzi del greggio e del tono dovish utilizzato da Janet Yellen. Il Dow Jones

La Capacità Di Stoccaggio Scompare Rapidamente

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Wall Street svende i guadagni di giovedì, sulla scia di un calo dei prezzi del greggio e del tono dovish utilizzato da Janet Yellen. Il Dow Jones Industrial Average amplia le perdite postando un calo del 2,3% per attestarsi su quota 15.549,58. L’S & P 500 perde l’1,9%, e il Nasdaq Composite posta un calo dell’1,5%. Il Stoxx Europe 600 è sceso del 3,6%.  L’indice FTSE 100  si attesta in prossimità dei minimi dal 2012. In Asia i trader scambiano le scorte durante la notte.

I trader si sono innervositi sulla scia delle dichiarazioni rilasciate da Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, che ha evidenziato i rischi relativi alla crescita economica e all’inflazione, tuttavia, per quanto riguarda i tassi di interesse i toni utilizzati sono risultati meno dovish del previsto. Giovedì la Yellen ha discusso le prospettive economiche e la sua politica monetaria con la Commissiona Bancaria del Senato.

Le borse dall’Asia verso l’Europa si sono mosse tutte in ribasso gravando sui mercato statunitensi poiché gi trader hanno rivalutato le osservazioni effettuate dal presidente della Federal Reserve.

Inizialmente, gli investitori hanno interpretato le dichiarazioni della Federal Reserve come “un’assenza di munizioni” capaci di contrastare le lotta economica.

Le domande per il sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono state inferiori del previsto, tuttavia, i dati non sono riusciti ad allietare gli investitori, tuttavia, nonostante il rallentamento della crescita economica e il forte calo del mercato azionario, il mercato del lavoro continua a mostrarsi piuttosto solido.

Il Dow Jones Industrial Average perde il 2,2% per attestarsi su quota 15,568.55, mentre l’S & P500 è sceso del 1,9% raggiungendo gli 1,816.66. Il tech-heavy Nasdaq Composite posta un calo del 1,3% per attestarsi su quota 4,227.22.

Il greggio si muove nuovamente in ribasso. nei contratti di base, il greggio WTI, punto di riferimento statunitense, perde l’1,3% raggiungendo quota 27$, i minimi da Aprile 2003. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come ad inizio sessione abbia testato il livello dei 26,27$. Il Brent si muove in ribasso ed é negoziato a 30,68$. Con il combustibile statunitense al di sotto dei 27$ al barile, gli speculatori temono un ulteriore ribasso dei prezzi.

Un calo che oggi sembra stranamente meno ripido di quando gli analisti speravano di vedere il greggio testare nuovamente il livello dei 50$. Tuttavia, i timori relativi ad un eccesso dell’offerta mondiale sono aumentati poiché i produttori continuano a pompare greggio di fronte ad un calo della domanda cinese ed europea, mercati chiave per il combustibile, I prezzi del greggio si muovono i ribasso da 20 mesi dopo aver postato i massimi nel giugno 2014 a 100$ al barile.

Le scorte di greggio negli Stati Uniti continuano ad aumentare, tuttavia, diminuiscono i barili di benzina e diesel in uscita dalle società di raffinazione. Parte del calo é stagionale, ma le raffinerie come la Valero iniziano a ridimensionarsi. Secondo i dati rilasciati da Bloomberg, nella costa del Golfo il processo di raffinazione del greggio WTI posta un calo dell’80% rispetto allo scorso anno, stabilizzandosi su quota 4,50$ al barile contro i massimi di 21,10$.

I raffinatori non dovrebbero avere problemi a trovare offerte sul greggio, principale materia prima. La capacità di stoccaggio é giunta a saturazione, incrementando così la pressione di vendita sui produttori, intenzionati ad eliminare i barili in eccesso. Stando ai dati rilasciati mercoledì dall’EIA, a Cushing, Oklahoma, centro di consegna per il WTI, le scorte di combustibile hanno postato un nuovo record a 64,7 milioni di barili.

Una volta che l’utente viola la capacità di stoccaggio, i prezzi potrebbero non supportate i costi di cassa poiché potrebbe essere necessario un arresto immediato della produzione.

Secondo gli analisti citati da Barron, nota rivista finanziaria, un tale crollo dei prezzi potrebbe innescare un significativo rallentamento della produzione di greggio, che a sua volta potrebbe proiettare il mercato verso il livello dei 55$.

Quest’anno la produzione di greggio negli Stati Uniti dovrebbe diminuire poiché i trivellatori di petrolio e di gas naturale sembrano aver accantonato l’idea di esplorare nuovi pozzi. Si prevede un calo della produzione statunitense del 7,4%.

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