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Trump intende intervenire direttamente nella questione della manipolazione delle valute

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: Feb 6, 2017, 17:49 GMT+00:00

Nel breve periodo, gli investitori devono aspettarsi segnali di tensione tra Stati Uniti e Giappone a causa della rinnovata preoccupazione per la

Trump intende intervenire direttamente nella questione della manipolazione delle valute

Nel breve periodo, gli investitori devono aspettarsi segnali di tensione tra Stati Uniti e Giappone a causa della rinnovata preoccupazione per la manipolazione dello yen provocata dall’inatteso intervento nel mercato dei titoli di Stato nipponici attuato dalla Banca del Giappone il 3 febbraio.

Per anni, Stati Uniti e Giappone hanno disputato sul tasso di cambio tra dollaro e yen, specialmente da quando, circa due anni fa, la valuta nipponica ha avviato una lunga tendenza al rialzo. Tuttavia, gran parte del contrasto ha avuto luogo a porte chiuse, durante i vertici del G7. Ora, la situazione potrebbe cambiare alla luce delle recenti dichiarazioni di Trump, secondo cui la manipolazione delle valute è una delle principali ragioni per cui gli Stati Uniti hanno perso il loro vantaggio competitivo nel commercio internazionale.

Circa un anno fa, il ministro delle Finanze nipponico, Taro Aso, intervenne pubblicamente sul continuo dissidio tra Stati Uniti e Giappone sul rialzo sperimentato dallo yen dal giugno del 2015 e, in particolare, sul fatto che questo apprezzamento fosse tale da giustificare un intervento. Il Giappone è a favore di una valuta debole soprattutto perché sostiene le sue esportazioni.

Inoltre, Aso sottolineò che, se lo yen avesse continuato a muoversi in forte rialzo, le autorità di politica monetaria del Giappone non avrebbero esitato a intervenire nel mercato. Aso affermò poi che la decisione del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di inserire il Giappone in una lista di paesi sospettati di manipolazione delle valute “non avrebbe limitato” la politica monetaria di Tokyo.

Una nota agli scarsamente informati, che hanno criticato il presidente degli Stati Uniti per la sua eccessiva durezza nei confronti Cina, Germania e Giappone, accusati di manipolare le proprie valute. Tenete presente che i tre paesi sono stati inseriti nella lista dei paesi sospettati di manipolare le valute, redatta dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, già nel maggio del 2016.

Trump è diverso da Obama perché, per quanto concerne la manipolazione dello yen, non intende lasciar fare ai propri consiglieri durante i vertici del G7. Trump vuole intervenire direttamente nella questione, cui riserva la massima attenzione.

All’inizio della scorsa settimana, Trump ha affermato: “Guardate che sta facendo la Cina. Guardate che ha fatto il Giappone nel corso dell’anno. Giocano sul mercato valutario, giocano con la svalutazione e noi ce ne stiamo fermi qui come un mucchio di cretini.”

Il 1 febbraio, il viceministro delle Finanze giapponese, Masatsugu Asakawa, ha dichiarato: “Non capiamo di cosa stia parlano.”

Per il primo segretario di gabinetto, Yoshihide Suga, le critiche di Trump sono state “totalmente errate”. Suga ha sottolineato che la politica del tasso di cambio attuata dal Giappone è strettamente conforme agli accordi raggiunti durante i vertici del G7 e del G20.

Il primo ministro, Shinzo Abe, ha dichiarato innanzi al parlamento che l’ide secondo cui il Giappone starebbe svalutando lo yen è completamente errata.

Asakawa ha affermato che la politica monetaria del Giappone mira a portare il paese fuori dal ciclo del crollo dei prezzi, che dura ormai da decenni. Asakawa ha poi aggiunto che il governo non interviene da molto tempo nel mercato valutario.

Sia come sia, il 3 febbraio, la Banca del Giappone è intervenuta per svalutare lo yen con un’operazione speciale mirante a riportare il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a dieci anni all’obiettivo di circa lo 0%. Essenzialmente, la mossa ha provocato un deprezzamento dello yen.

Credo nel libero mercato e negli uomini liberi: ritengo, quindi, che il tentativo di arrestare l’aumento dei redimenti dei titoli di Stato a dieci anni abbia costituito un’autentica manipolazione.

Nella giornata di lunedì scorso. la Banca del Giappone ha rivisto in positivo le sue previsioni di crescita, affermando che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% nel 2018.

Allora perché intervenire? La mossa è stata attuata per assicurare il deprezzamento dello yen, che si sta pericolosamente avvicinando a livelli non toccati dagli inizi di novembre. Se la Banca del Giappone ha realmente pensato che l’economia avesse imboccato una svolta, allora l’unico motivo per spingere i rendimenti in ribasso è stata la svalutazione dello yen affinché gli investitori possano continuare ad acquistare beni giapponesi.

A mio parere, questa è manipolazione della valuta. Vediamo se Trump la pensa allo stesso modo. Potremmo scoprirlo presto, quindi… Attenti ai tweet!

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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