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Italia, Istat ritocca a ribasso inflazione marzo, si stabilizza componente ‘core’

Da:
Reuters
Aggiornato: Apr 17, 2023, 10:34 UTC

ROMA (Reuters) - Istat ha rivisto leggermente al ribasso la stima sui prezzi al consumo di marzo, mese in cui è proseguita la fase di rapido rientro dell'inflazione trainata dal calo degli energetici.

Una bandiera italiana sventola davanti all'Altare della Patria a Piazza Venezia a Roma

ROMA (Reuters) – Istat ha rivisto leggermente al ribasso la stima sui prezzi al consumo di marzo, mese in cui è proseguita la fase di rapido rientro dell’inflazione trainata dal calo degli energetici.

In base ai dati definitivi, il mese scorso l’indice Nic dei prezzi al consumo ha evidenziato una flessione dello 0,4% su mese e un aumento del 7,6% su anno, da -0,3% e +7,7% rispettivamente della stima preliminare.

A febbraio l’indice nazionale aveva registrato rialzi dello 0,2% congiunturale e del 9,1% tendenziale.

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si stabilizza a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che si attesta a +6,4%.

Istat segnala come emergano, “nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere”.

Registrano una lieve decelerazione in termini tendenziali i prezzi del cosiddetto carrello della spesa (beni alimentari, per la cura della casa e della persona), al 12,6% dal 12,7% mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mostrano una più cospicua frenata (a +7,6% da +9,0%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a 5,0% per l’indice generale e a 4,0% per la componente di fondo.

Ritocco al ribasso a perimetro annuo anche per l’Ipca: l’indice armonizzato a marzo aumenta dell’8,1%, anziché dell’8,2% come nella stima preliminare. Confermato invece il +0,8% congiunturale.

A febbraio l’indice aveva messo a segno rialzi dello 0,1% e del 9,8%.

(Antonella Cinelli, editing Valentina Consiglio)

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