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Draghi dice poco, mentre le voci della Banca del Giappone sorprendono i trader dello yen

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jul 22, 2016, 10:29 UTC

Nella giornata di giovedì, forse per la prima volta in cinque anni, Mario Draghi non ha fatto nulla per far muovere i mercati nella sua conferenza stampa

Draghi dice poco, mentre le voci della Banca del Giappone sorprendono i trader dello yen

Nella giornata di giovedì, forse per la prima volta in cinque anni, Mario Draghi non ha fatto nulla per far muovere i mercati nella sua conferenza stampa che si tiene dopo la riunione della Bce. Nella sessione odierna, la coppia EUR/USD rimane invariata a quota 1,1009. Al contempo, il dollaro perde qualche punto dopo la pubblicazione dei dati fortemente positivi sulle vendite di abitazioni. I trader stanno distogliendo l’attenzione dalla Bce per concentrarsi sulla riunione della Federal Reserve, cui seguirà quella della Banca del Giappone.

Nelle prime ore della sessione di New York di giovedì, l’euro si è mosso in rialzo sulle sue principali controparti. L’apprezzamento è stato provocato dalle dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il quale ha affermato che la Bce ha bisogno di più tempo per valutare la necessità di ulteriori misure di stimolo nelle attuali prospettive economiche. Draghi ha, inoltre, invitato i governi dell’Eurozona ad accelerare il ritmo delle riforme strutturali per contribuire alla ripresa del blocco regionale. 

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Nel corso della conferenza stampa seguita alla decisione sui tassi di interesse, Draghi ha dichiarato che i mercati europei hanno mostrato un’incoraggiante capacità di resistenza al picco di incertezza e volatilità provocato dalla Brexit.

Draghi ha affermato: “L’annunciata prontezza delle banche centrali a fornire liquidità e la politica monetaria accomodante della Bce, unita al robusto impianto normativo e di supervisione, sono tutti fattori che hanno contribuito a tenere la tensione dei mercati contenuta.”

Draghi ha sottolineato che i paesi dell’Eurozona devono accelerare l’attuazione delle riforma strutturali per ridurre la disoccupazione strutturale e rilanciare la crescita del prodotto potenziale nella regione.

Draghi ha aggiunto che l’intelligente ed efficace attuazione delle riforme strutturali, unita a una politica monetaria accomodante, non condurrebbe soltanto a una crescita economica sostenibile nell’Eurozona, ma renderebbe la regione anche maggiormente capace di resistere agli shock globali.

La sterlina ha risentito dei deludenti dati sulle vendite al dettaglio, ma le perdite sono state limitate dal deprezzamento del dollaro. La valuta britannica ha chiuso a quota 1,320, in ribasso di circa 5 punti durante la sessione.

Lo yen si è mosso in rialzo sul dollaro per venire negoziato a quota 1,0594. Contro lo yen, l’euro ha registrato una modesta ripresa, toccando quota 117,48 dopo essere sceso ai minimi delle ultime sei settimane a quota 116,14 nelle prime ore della sessione europea. Il dato può essere confrontato con il massimo delle ultime quattro settimane di quota 118,46 segnato durante la sessione asiatica. L’euro dovrebbe testare la resistenza al rialzo intorno a quota 120. 

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Secondo i dati del ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, nel mese di maggio, l’attività industriale complessiva del Giappone è diminuita per la prima volta in tre mesi.

Nel mese di maggio, l’indice dell’attività industriale complessiva è sceso dell’1% su base mensile, annullando l’incremento dello 0,8% registrato ad aprile. Questo era stato il primo aumento in tre mesi, seppur lievemente inferiore alla contrazione attesa dell’1,1%.

L’inversione di tendenza dello yen si è verificata a seguito delle notizie secondo cui la Banca del Giappone, durante la sua riunione della prossima settimana, potrebbe esitare a introdurre nuove misure espansive. Secondo la Reuters, alcuni funzionari della Banca del Giappone ritengono che la bassa inflazione non innescherebbe immediatamente un maggiore intervento della banca centrale, dato che le condizioni del mercato del lavoro potrebbero, infine, provocare un aumento dei salari e spingere in rialzo i prezzi al consumo. Ciò significa che nella Banca del Giappone non vi è accordo sull’attuazione di nuove misure di stimolo.

Nelle prime ore della sessione di giovedì, lo yen si è mosso in ribasso sulle controparti principali a seguito della diffusione delle notizie secondo cui il governo nipponico si sta preparando a introdurre un pacchetto di misure di stimolo per l’economia del valore di 20 trilioni di yen (187 miliardi di dollari) per far uscire il Giappone dalla deflazione in cui si trova da più di dieci anni. Il programma governativo è maggiore della serie di misure originariamente previste, pari a 10 trilioni di yen. Sono, infatti, state incluse spese per le infrastrutture e l’impiego di prestiti statali a basso tasso di interesse.

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