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Gli Analisti Chiamano Il Greggio A 60$ Entro Luglio

Da:
Barry Norman
Pubblicato: May 31, 2016, 06:43 UTC

Martedì il greggio WTI si muove nuovamente in rialzo dopo i cali di venerdì e lunedì poiché il combustibile canadese è tornato a fluire. Dopo settimane di

Gli Analisti Chiamano Il Greggio A 60$ Entro Luglio

Martedì il greggio WTI si muove nuovamente in rialzo dopo i cali di venerdì e lunedì poiché il combustibile canadese è tornato a fluire. Dopo settimane di interruzioni dettate da un incendio nell’Alberta, i lavoratori sono tornati nei campi riaprendo i rubinetti. I prezzi del greggio si sono mossi in rialzo sulla scia di interruzioni non programmate in Canada e Africa, nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un calo di circa 3,5 milioni di barili giornalieri, scenario che giovedì ha spinto il combustibile al di sopra dei 50$ per la prima volta in 6 mesi.

Mentre alcune interruzioni stanno volgendo a termine, domenica la Suncor Energy ha dichiarato di aver “riavviato” le sue operazioni, la produzione della Nigeria resta precaria.

All’inizio di questo mese il ministro del petrolio nigeriano Emmanuel Ibe Kachikwu  ha dichiarato che la produzione di greggio del paese é scesa di quasi il 40% raggiungendo gli 1,4 milioni di barili giornalieri sulla scia degli attacchi effettuati dai militanti nelle strutture della regione del Delta. I numeri postano i minimi degli ultimi 20 anni.

La notizia coincide con il rapporto dell’Energy Information Authority degli Stati Uniti, rapporto che mostra come la produzione di greggio in sette grandi strutture di scisto statunitense dovrebbero registrare un calo da 113 milioni di barili giornalieri a  4.96 milioni di barili giornalieri tra maggio e giugno. Inoltre, le numerosi preoccupazioni riguardanti il blackout energetico e le ridotte giornate di lavoro continueranno ad ostacolare la produzione di greggio in Venezuela.

A gravare sul mercato i timori per un possibile surplus dell’offerta. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come questo mese l’EIA abbia rilasciato il suo Outlook suggerendo la possibilità di assistere ad un a revisione rialzista delle previsioni della domanda del 2016 rispetto alla crescita di 1,4 milioni di barili riportata nel primo trimestre. L’India da sola rappresenta il 30% dell’aumento globale della domanda di greggio registrato nel primo trimestre, tendenza che potrebbe continuare anche nel secondo trimestre. Al 31 marzo 2016, l’economia indiana è cresciuta del 7,6%. Quest’anno il Ministero delle Finanze ha previsto un tasso di crescita tra il 7% e il 7,75%, tuttavia, il WSJ ha riportato una proiezione di circa l’8% da parte di un funzionario del governo. ”

Martedì mattina all’apertura dei mercati il greggio WTI guadagna 22 centesimi ed è scambiato a 49,55$, mentre il Brent, pur rimanendo al di sopra dei 50$, livello fortemente significativo,  posta un calo di 11 centesimi per attestarsi su quota 50,25$ poiché i trader attendono la riunione del 2 giugno.

I sorprendenti commenti rilasciati dal ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti hanno contribuito a supportare i prezzi del greggio. Il ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti  si è unito alle previsioni che vedono il combustibile raggiungere i 60$ sulla scia di un equilibrio tra domanda e offerta. “E’ possibile che i prezzi del greggio raggiungano i 60$ durante l’estate” sulla scia dell’aumento della domanda negli Stati Uniti. Queste le dichiarazioni rilasciate lunedì in una conferenza ad Abu Dhabi da Sultan Al Mansoori, ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti.

Mario Maratheftis, capo economista globale della Standard Chartered, ha dichiarato a Bloomberg TV che i prezzi del greggio chiuderanno ‘anno al di sopra dei 60$. Le previsioni rilasciate dalla SEB Bank la scorsa settimana stimano che il Brent testerà il livello dei 60$ più volte nel corso dell’anno.

Quest’anno i future del greggio hanno guadagnato il 31% rompendo al di sopra dei 50$ la scorsa settimana sulla scia di un calo delle scorte degli Stati Uniti che ha ridotto l’eccesso dell’offerta. La forte domanda proveniente dall’India e da altri paesi emergenti ha portato l’agenzia internazionale per l’energia a ridurre, nel mese di maggio, le sue stime relative al surplus dell’offerta per il primo semestre. Il Brent raggiungerà i 60$ entro luglio.

L’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio si riunirà giovedì a Vienna e la maggior parte degli analisti non si aspetta eventuali cambiamenti nella produzione del gruppo.

Mentre l’Opec sta cercando di raggiungere un accordo volto a congelare la produzione e a supportare così i prezzi del greggio, l’Iraq é stato l’ultimo produttore del Medio Oriente ad incrementare le esportazioni in previsione della suddetta riunione. L’offerta della nazione per il mese di giugno si attesta di 5 milioni di barili di greggio al di sopra dei suoi partner.

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