Petrolio Analisi fondamentale per il 30 giugno, Previsioni

Nelle prime ore della sessione di mercoledì, i contratti future sul greggio si sono mossi in rialzo, spinti dalla domanda di asset a rischio maggiore. Il petrolio è stato sostenuto anche da un possibile sciopero in Norvegia e dalla crsisi in Venezuela. Entrambi gli eventi minacciano di ridurre l’offerta.

Dopo aver toccato il massimo della sessione a 48,58$, i contratti future sul Wti sono stati negoziati a 48,18$, in rialzo di 0,33 punti ossia dello 0,69%. I contratti future sul Brent hanno raggiunto i 48,91$ al barile, in rialzo di 33 punti sulla quotazione di martedì.

L’iniziale rialzo del greggio di ieri è stato causato da una generale propensione al rischio. L’aumento registrato nelle prime ore di oggi è, invece, provocato dai fondamentali dell’offerta, con i lavoratori degli impianti petroliferi e del gas in Norvegia che minacciano di ridurre la produzione del maggiore produttore del Mare del Nord.

Secondo i trader, i prezzi sono stati spinti in rialzo anche dalle notizie che giungono dal Venezuela, dove gli impianti petroliferi e le raffinerie sono in grave difficoltà a causa dell’interruzione dell’energia elettrica e della carenza di attrezzature.

Il rialzo è stato determinato, inoltre, dal rapporto dell’American Petroleum Institute (Api), pubblicato nella tarda giornata di martedì e risultato migliore delle attese. L’Api ha rilevato che, durante la settimana conclusasi il 24 giugno, le scorte di greggio sono diminuite di circa 4 milioni di barili, una riduzione di quasi 2/3 superiore a quella stimata a 2,4 milioni di barili.

L’ultimo rapporto settimanale dell’Api sulle scorte aveva registrato un calo di 3,9 milioni di barili a fronte dei 2,4 milioni attesi, dopo i 5,2 milioni in meno della settimana precedente. In base ai dati dell’Api, è possibile affermare che le scorte sono diminuite per la sesta settimana consecutiva, a indicare una significativa diminuzione dell’offerta che permette al prezzo di aumentare.

A Cushing, le scorte continuano a ridursi, scendendo di 1,21 milioni di barili. La stima pubblicata da Genscape nella giornata di lunedì prevedeva un calo di circa 1,3 milioni di barili.

Durante questa settimana, dopo la contrazione superiore alle attese registrata nella precedente, le scorte di benzina sono diminuite di altri 0,42 milioni di barili, mentre quelle di distillati sono scese di 0,83 milioni di barili.

Nella giornata di mercoledì, quanti investono nel greggio potranno reagire agli ultimi dati sulle scorte pubblicati dall’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia). Il rapporto dovrebbe mostrare un calo di 2,365 milioni di barili.

L’iniziale rialzo suggerisce che il rapporto dell’Eia sia già stato apprezzato dopo la pubblicazione dei dati dell’Api. Pertanto, si deve concludere che l’azione del prezzo della giornata di oggi sarà controllata dagli eventi in Norvegia e Venezuela. Nel lungo periodo, incertezza e volatilità continueranno a pesare sul mercato petrolifero.