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Utilizzare al Meglio Dati Economici e Notizie di Mercato (Parte 2)

Da:
FX Empire Editorial Board
Aggiornato: Mar 5, 2019, 16:27 GMT+00:00

L’inflazione L’inflazione è indubbiamente l’incubo più spaventoso di tutte le banche centrali del pianeta. Persino quando l’inflazione appare contenuta i

Utilizzare al Meglio Dati Economici e Notizie di Mercato (Parte 2)

L’inflazione

L’inflazione è indubbiamente l’incubo più spaventoso di tutte le banche centrali del pianeta. Persino quando l’inflazione appare contenuta i funzionari delle banche centrali non sembrato poter fare a meno di preoccuparsene. Promuovere la stabilità dei prezzi è infatti mandato istituzionale per eccellenza di ogni banca centrale, sempre pronta ad intervenire qualora l’inflazione si mostrasse in rapida crescita ed ecco perché come trader Forex avrete l’obbligo di monitorare costantemente i livelli d’inflazione.

Utilizzare al Meglio Dati Economici e Notizie di Mercato (Parte 2)
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L’inflazione è un dato dalle sfumature estremamente più complesse della crescita. A seconda del quadro più generale i dati sull’inflazione potrebbero infatti produrre impatti diversi sull’andamento delle valute. In generale, se l’economia di un paese si mostra in crescita e l’inflazione è alta la valuta dovrebbe trarne vantaggio, al contrario se la crescita economica si mostra debole, ma inflazione è alta, la valuta dovrebbe invece risentirne.

Tuttavia all’apparenza entrambi gli scenari su descritti dovrebbero sottintendere tassi d’interesse invariati o in aumento favorendo la valuta. Eppure la realtà è ben diversa, un innalzamento dei tassi di di interesse a fronte di un’economia debole o in rallentamento rischierebbe infatti di portare la stessa alla recessione, recessione che si tradurrebbe inevitabilmente con una riduzione dei tassi. Io stesso potrebbe accadere se la banca centrale decidesse di mantenere i suoi tassi di interesse elevati troppo lungo nelle tentativo di contrastare l’inflazione, in questo caso i mercati inizieranno probabilmente a speculare sulla possibilità di un generale indebolimento dell’economia. Come sempre ricordiamo infatti come i mercati Forex tendano a ad agire non in relazione al presente ma alle aspettative future.

Nell’interpretare i dati sull’inflazione i trader dovranno quindi non mancare di tenere sotto stretta osservazione anche i dati sulla crescita economica. Se la crescita si rivelasse forte o soddisfacente un’inflazione elevata potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse e quindi ad un apprezzamento della valuta. Tuttavia un’inflazione elevata combinata ad una debole crescita economica potrebbe al contrario avere un impatto negativo sulla valuta.

La stabilità finanziaria

Dopo la Grande Crisi Finanziaria 2008-2009, la solvibilità delle più importanti economie del pianeta – ovvero la loro capacità di generare le risorse necessarie per far fronte ai debiti contratti nei confronti dei creditori – è divenuta indicatore per eccellenza nel valutare la stabilità finanziaria di un Paese e dunque nel determinare il valore della sua valuta. Tra titoli di Stato e valute vi è infatti una stretta correlazione facilmente ravvisabile nella generale tendenza a vendere questi due strumenti quasi sempre contemporaneamente. A questo proposito vi basti pensare che dal novembre 2009, anno in cui scoppiò la crisi del debito greco, al maggio 2010, data del primo salvataggio ellenico, l’euro andò fortemente a deprezzarsi perdendo contro il rivale statunitense circa il 20%.

Alla luce di quanto appena detto appare quindi evidente come un trader Forex debba preoccuparsi di monitorare costantemente la stabilità finanziaria di ogni paese di cui negozierà la valuta. Per farlo ogni investitore avrà a disposizioni diversi indicatori:

– Il rapporto debito/PIL

Temi Strutturali

Oltre ai tassi di interesse, la crescita, l’inflazione e la stabilità finanziaria vi sono altri termini strutturali in grado di influenzare il mercato, tuttavia l’importanza degli stessi è data di volta in volta dallo scenario sottostante (crescita economica, inflazione e stabilità per l’appunto), ma vediamo da vicino alcuni di questi temi:

– L’occupazione. L’occupazione è indubbiamente elemento chiave nel determinare l’andamento a lungo termine di un’economia nonché fattore guida nel prevedere possibili variazioni dei tassi di interesse. Fintantoché l’occupazione aumenterà le prospettive a lungo termine di una data economia saranno sicuramente rosee, ma se il mercato del lavoro cominciasse a perdere colpi le prospettive di crescita si faranno più buie. Inoltre andrebbe tenuto bene a mente come un forte aumento della disoccupazione sia spesso sufficiente ad innescare un rapido abbassamento dei tassi di interesse.

– I Deficit. Sia il deficit fiscale che quello commerciale sono tipicamente fattori negativi per l’andamento di una valuta. Nei periodi a bassa crescita economica l’impatto dei suddetti deficit assume infatti una portata tale da spingere gli investitori ed interrogarsi sull’affidabilità di una data valuta. Durante i periodi di crescita economica i deficit avranno tuttavia un impatto meno negativo sull’andamento della valuta.

– Tensioni geopolitiche. Potrebbe stupire ma le tensioni geopolitiche non sono mai state così presenti come ai giorni nostri, dai test nucleari nordcoreani agli sconvolgimenti politici del Medio Oriente alle dispute commerciali cinesi. Durante i periodi di forte tensione geopolitica il dollaro statunitense tende ad essere indubbiamente la valuta più vulnerabile.

– Elezioni politiche o incertezze. Elezioni politiche o eventuali cambi di potere generano spesso volentieri incertezza andando ad indebolire la valuta di un dato paese, tuttavia appena ritrovata la stabilità la valuta andrà a recuperare rapidamente il terreno perduto.

Sull'Autore

Il team di redattori di FXEmpire è formato da analisti professionisti con un'esperienza combinata di oltre 45 anni nei mercati finanziari, che copre molteplici settori come quelli dei mercati azionari, forex, materie prime, futures e criptovalute.

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