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Ue recupera propensione per commercio su spinta industria ‘green’

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Reuters
Aggiornato: Jan 30, 2023, 15:53 UTC

BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea punta a siglare fino a cinque accordi commerciali in tempi record per assicurarsi un futuro come leader nel settore delle tecnologie pulite, garantendo l'approvvigionamento di materie prime fondamentali, aumentando i mercati per le esportazioni 'green' e riducendo la propria dipendenza dalla Cina.

Bandiere dell'Unione europea davanti la sede della Commissione europea a Bruxelles, in Belgio

BRUXELLES (Reuters) – L’Unione europea punta a siglare fino a cinque accordi commerciali in tempi record per assicurarsi un futuro come leader nel settore delle tecnologie pulite, garantendo l’approvvigionamento di materie prime fondamentali, aumentando i mercati per le esportazioni ‘green’ e riducendo la propria dipendenza dalla Cina.

La grande spinta commerciale dell’Ue è un elemento chiave del Green Deal europeo, finalizzato a garantire che l’Europa rimanga un polo manifatturiero in grado di competere con Paesi come gli Stati Uniti, la cui nuova legge sui sussidi ‘green’ ha preoccupato molti nell’area comunitaria.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presenterà il piano mercoledì.

Il commissario al commercio Valdis Dombrovskis ha detto che diversi shock economici, tra cui la pandemia di Covid-19, l’invasione russa dell’Ucraina e l’aumento delle tendenze protezionistiche, hanno suscitato un dibattito a livello europeo in merito alla competitività.

“Questo dibattito si è evoluto in una riflessione più ampia sull’opportunità che l’Ue rimanga orientata verso l’esterno o si rivolga maggiormente verso l’interno”, ha detto ai parlamentari, aggiungendo di ritenere che l’Europa tragga la propria forza dall’essere una “superpotenza commerciale”.

Un anno fa, i diplomatici Ue hanno detto che la Francia, che all’epoca deteneva la presidenza semestrale di turno dell’Ue, aveva interrotto le iniziative per far progredire gli accordi commerciali per evitare che i timori sulla globalizzazione disturbassero le elezioni presidenziali e legislative del Paese.

I sostenitori del libero scambio, Svezia e Spagna, titolari rispettivamente dell’attuale e della prossima presidenza dell’Ue, sperano entrambi di rilanciare la spinta commerciale.

Secondo Hosuk Lee-Makiyama, direttore del think thank Ecipe, i cinque accordi a cui si mira potrebbero avere un valore di circa 10 miliardi di euro per l’Ue e contribuire a consolidare la quota di mercato dell’area e l’influenza europea nelle Americhe e nella regione Asia-Pacifico.

Andre Sapir, senior fellow presso il think tank Bruegel, ha affermato che gli accordi di libero scambio dell’Ue sono spesso arrivati a ondate, intramezzati da periodi più protezionistici.

“Gli sviluppi geopolitici e l’accesso alle materie prime stanno dando un ulteriore impulso”, ha affermato Sapir.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)

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