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Ue propone embargo su petrolio russo, Putin paghi ‘prezzo alto’ per Ucraina

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Reuters
Aggiornato: May 4, 2022, 11:53 UTC

STRASBURGO (Reuters) - Gli Stati membri dell'Unione europea sospenderanno l’importazione di greggio e prodotti raffinati russi, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, proponendo un sesto round di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles

di Jan Strupczewski e Francesco Guarascio

STRASBURGO (Reuters) – La Commissione Ue ha proposto oggi un graduale embargo sul petrolio russo, sanzioni verso le principali banche di Mosca e la messa al bando delle emittenti russe.

Le misure, le più dure prese finora contro Mosca, se approvate all’unanimità dai 27 Stati membri, rappresenterebbe uno spartiacque per l’Unione europea che, essendo fortemente dipendente dalle importazioni di prodotti energetici russi, sarebbe costretta a trovare fornitori alternativi.

Ma l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio, la rinnovata offensiva di Mosca nell’Est del paese e le terribili immagini giunte dai villaggi ucraini hanno portato i membri dell’Unione europea a superare la propria riluttanza e ad approvare severe sanzioni.

“Putin deve pagare un prezzo, un prezzo alto, per la sua brutale aggressione”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando al Parlamento europeo riunito a Strasburgo.

“Oggi proporremo di mettere al bando dall’Unione europea tutti prodotti petroliferi russi”, ha aggiunto tra gli applausi dei parlamentari.

Le misure proposte dalla Commissione includono la graduale eliminazione del greggio russo entro sei mesi, e dei prodotti raffinati entro la fine del 2022. Von der Leyen si è anche impegnata a lavorare per ridurre l’impatto di queste sanzioni sulle economie europee.

Il prezzo del Brent è salito di circa il 3% ad oltre 108 dollari a barile ad inizio seduta.

Stati Uniti e Gran Bretagna hanno già imposto un embargo per tagliare una delle maggiori fonti di ricavo di Mosca dalla quale i paesi occidentali acquistano oltre metà del proprio fabbisogno di greggio e prodotti petroliferi.

“Stiamo lavorando sulla nostra dipendenza dal petrolio russo. E siamo chiari, non sarà facile perché alcuni Stati membri sono fortemente dipendenti dal petrolio russo, ma dobbiamo assolutamente farlo”, ha detto von der Leyen.

I rappresentanti dei 27 Stati membri dovrebbero adottare e proposte della Commissione già questa settimana, consentendone l’entrata in vigore poco dopo.

UNA SCOMMESSA RISCHIOSA

Meno dipendente dagli oleodotti rispetto al gas, il petrolio può essere inviato da altre fonti, e l’Ue spera che questo approccio graduale eviti un shock petrolifero. I diplomatici hanno anche detto che Ungheria e Slovacchia potrebbero essere esentate dall’embargo fino alla fine del 2023, a causa della loro forte dipendenza da Mosca.

Simone Tagliapietra, membro del think-tank Bruegel di Bruxelles, ritiene che anche un embargo graduale sul greggio russo sia comunque rischioso.

“Nel breve termine potrebbe lasciare alla Russia ricavi consistenti e comportare conseguenze negative per l’Ue e l’economia globale in termini di prezzi più alti, per non menzionare il rischio di misure di ritorsione (da parte della Russia) sul gas naturale”, ha detto Tagliapietra.

Oltre che il petrolio, la proposta di sanzioni mira a colpire Sberbank, la principale banca russa, aggiungendola alle numerose banche già escluse dal sistema Swift.

“Elimineremo dallo Swift Sberbank, di gran lunga la maggiore banca russa, e altre due grandi banche. In questo modo colpiremo le banche che hanno un ruolo cruciale nel sistema finanziario russo, e di conseguenza la capacità militare della Russia”, ha detto von der Leyen.

“Questo cementerà l’isolamento del sistema finanziario russo dal sistema globale”.

Sberbank non ha ancora commentato. La banca, che ha abbandonato quasi tutti i mercati europei ad inizio marzo, aveva fatto sapere di non ritenere che ulteriori sanzioni avrebbero avuto un impatto significativo sulle proprie operazioni.

Von der Leyen ha detto che altri funzionari militari russi di primo livello saranno colpiti dal congelamento dei beni nella Ue e dalle limitazioni ai viaggi, pur senza indicarne l’identità. “Non la farete franca”, ha detto von der Leyen riferendosi al Cremlino.

Le emittenti di Stato russe RTR-Planeta e R24 rischiano di essere estromesse dal mercato europeo, secondo i diplomatici, malgrado von der Leyen non abbia menzionato questa possibilità durante il suo discorso al Parlamento.

La presidente della Commissione ha anche proposto un piano di aiuti all’Ucraina per la ricostruzione post-bellica, sostenendo che saranno necessari centinaia di miliardi di euro per ricostruire il Paese.

“Questo alla fine aprirà la strada all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea”, ha detto von der Leyen.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Andrea Mandalà, Francesca Piscioneri)

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