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SCHEDA – Governo a rischio collasso, possibili scenari futuri

Da:
Reuters
Pubblicato: Jul 14, 2022, 10:22 UTC

ROMA (Reuters) - Il governo del premier Mario Draghi è a un passo dal collasso dopo che il Movimento 5 Stelle ha annunciato che non prenderà parte al voto di fiducia sul decreto Aiuti previsto per oggi.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi a Roma

ROMA (Reuters) – Il governo del premier Mario Draghi è a un passo dal collasso dopo che il Movimento 5 Stelle ha annunciato che non prenderà parte al voto di fiducia sul decreto Aiuti previsto per oggi. 

Ecco i possibili scenari dopo il voto del Senato, che potrebbe scatenare il caos politico nel paese.

STESSO PREMIER, STESSI PARTNER

Il Presidente Sergio Mattarella potrebbe chiedere a Draghi di convocare un nuovo voto di fiducia in Parlamento la prossima settimana. Se i 5 Stelle decidessero di tornare nei ranghi del governo, la coalizione di unità nazionale rimarrebbe in piedi, anche se malconcia e ammaccata.

L’ex premier e leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte ha lasciato aperta la porta a discussioni con Draghi. Tuttavia, il sostegno del M5S è in costante declino e molti membri del partito spingono per una rottura completa con il governo, nella speranza che un passaggio all’opposizione possa risollevare le sorti del partito.

STESSO PREMIER, MENO PARTNER

Draghi chiede il voto di fiducia e raccoglie il sostegno del resto dei partiti della coalizione, tra cui la Lega, il Partito Democratico e un gruppo consistente di ex politici 5 Stelle che il mese scorso hanno lasciato il partito. L’ex presidente della Bce avrebbe una maggioranza più risicata, ma comunque valida, in entrambe le camere.

Tuttavia Draghi ha detto che non rimarrebbe al potere senza i 5 Stelle e anche il PD che la Lega hanno segnalato che non sosterranno un altro esecutivo se i 5 Stelle dovessero boicottare il voto al Senato.

Anche se Draghi e i due partiti cambiassero idea, l’operazione sconvolgerebbe l’equilibrio interno del governo, poiché la coalizione risulterebbe fortemente spostata a destra e le richieste dei gruppi rimanenti potrebbero innescare nuove turbolenze.

Elezioni anticipate

Se Draghi si dimette e rifiuta di guidare un nuovo esecutivo, il presidente potrebbe sciogliere le camere e indire elezioni anticipate per fine settembre o ottobre. Draghi potrebbe rimanere in carica per l’ordinaria amministrazione fino alle elezioni, oppure Mattarella potrebbe chiedere a qualcun altro di assumere l’incarico per le restanti settimane della legislatura.

Tuttavia, l’Italia non ha mai tenuto elezioni in autunno dalla Seconda guerra mondiale, con gli ultimi mesi dell’anno tradizionalmente dedicati alla stesura del bilancio.

Ci sono poi altri rischi connessi al voto anticipato. L’Italia deve ancora rispettare molte scadenze burocratiche e legislative quest’anno per assicurarsi miliardi di euro di fondi europei e queste potrebbero non essere rispettate senza un governo pienamente funzionante.

Nuovo premier

Nel tentativo di scongiurare le elezioni anticipate e le possibili turbolenze finanziarie, il presidente Mattarella potrebbe cercare di mettere insieme un altro governo di larghe intese chiamando una personalità istituzionale a guidare una nuova coalizione fino alle elezioni, previste per la prima metà del 2023.

Tuttavia, è difficile immaginare che le varie componenti del governo Draghi riescano a stringersi attorno a una nuova figura.

(Angelo Amante, tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)

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